“Ognuno di noi deve sentire il signore che si inchina per accarezzare il nostro cuore, per dirci una parola di consolazione, di conforto per trasmetterci la sua forza nell’affrontare quell’ingiusta condanna. Gesù ha voluto condividere con noi fino in fondo il limite della violenza e di ogni ingiustizia, il limite del dolore e della morte e noi nisseni che siamo così legati a questi sacri misteri rappresentati dalle nostre Vare che ritraggono il dolore di Dio, riflesso nel volto di Gesù, dobbiamo imparare a uscire da ogni violenza, da ogni legge di sopruso e prepotenza, dobbiamo imparare a coltivare insieme l’arte dell’amore, della corresponsabilità, del servizio premuroso. Dobbiamo uscir fuori da questa Settimana Santa più giusti, più decisi nel bene, più responsabili, più compassionevoli, più consapevoli che la città è nelle nostre mani e che dipende da ciascuno di noi costruire una civiltà dell’amore. Siamo tessitori di pace, siamo costruttori di civiltà e insieme usciamo fuori dalla violenza; armiamoci di ragione e disarmiamo i nostri animi fatti di arroganza e prepotenza. Possa allora il Signore Gesù aiutarci a trovare la luce e la sapienza del cuore, ci aiuti a guardare con lo sguardo dell’amore ogni persona che è accanto a noi, ci dia un cuore nuovo perché possiamo davvero respirare la pace, respirare futuro, essere seminatori di speranza e preghiamo la Madonna Addolorata che ci accompagni in questo viaggio.”
Parole, queste, colme di profonda riflessione, pronunciate da S. E. Mons. Mario Russotto, Vescovo di Caltanissetta, affacciato al balcone di Palazzo del Carmine, sede del Comune del capoluogo nisseno, e abbracciando una piazza gremita che, in solenne silenzio, ha accolto, in uno splendido Giovedì Santo, uno dei momenti più sentiti di questa Settimana Santa 2025. Parole di una benedizione dedicata alle Vare, i sedici gruppi statuari che rappresentano scene della Passione di Cristo e stazioni della Via Crucis, realizzate dagli scultori napoletani Francesco e Vincenzo Biangardi, padre e figlio, tra il 1883 e il 1902, e al termine della quale è iniziata, in un clima di crescente attesa la Processione delle Vare.

Le note delle bande musicali si sono diffuse nell’aria dando vita a un’atmosfera sacra e commovente, bande che in un cammino lento e ritmico hanno preceduto ogni Gruppo in una Processione, partita dal cuore pulsante della città, piazza Garibaldi, per poi procedere lungo corso Umberto e imboccare via Re d’Italia, passando anche sotto l’abitazione dove un tempo vivevano i Biangardi, come tributo alla loro arte, e procedere lungo le altre arterie della città sino ad arrivare a fine processione nuovamente in piazza Garibaldi e dare vita alla “Spartenza” dove ogni Vara ha preso la propria via.
Accorata e commossa è stata la partecipazione di fedeli; anziani, adulti, giovani e bambini che come fiumi hanno riempito le strade e divenuti anche loro parte integrante di un racconto collettivo, uniti da una tradizione secolare che è simbolo di un’identità nissena che si tramanda di generazione in generazione.
Le facciate delle chiese illuminate; i bagliori dei bengala ad annunciare il passaggio delle Vare; i volti dei fedeli affascinati e i cuori arricchiti; Spettacolari anche i giochi di fuochi d’artificio entrati in scena durante le soste previste per le Vare: immagini e suggestioni che hanno sugellato le intense emozioni vissute durante la serata.