Alla vigilia dell’estate torna con grande apprensione lo spettro della siccità che per l’agricoltura rappresenta una vera e propria calamità strutturale.
Coldiretti Sicilia commenta così il lavoro compiuto dal Governo regionale indicato dal coordinatore della Cabina di Regia per la siccità, Salvo Cocina che riguarda soprattutto il tamponamento delle situazioni di emergenza per non vivere le situazioni tragiche della scorsa estate che ha provocato la sempiterna guerra tra città e campagna.
Nel 2024 – sottolinea Coldiretti Sicilia – tutti i comparti hanno ridotto in maniera particolarmente significativa il potenziale produttivo che in alcuni casi rispetto al 2022, come il vitivinicolo, ha avuto la produzione più bassa da decenni. I produttori non hanno potuto irrigare anche in quelle zone servite dai consorzi di bonifica mentre molti comparti non hanno avuto sostegni adeguati per i danni subiti.
Nutriamo forti perplessità sui dissalatori – prosegue Coldiretti Sicilia – perché reputiamo il costo di produzione talmente alto che non permetterebbe l’irrigazione agricola. Suggeriamo anche di valutare sistemi alternativi come la depurazione delle acqua reflue certificate e garantite, come già fatto in altre regioni. Serve anche il sistema di laghetti, sistema già avviato ma ancora non insufficiente.
Di certo – sottolinea Francesco Ferreri, presidente Coldiretti Sicilia – non possiamo più perdere neanche un minuto la stagione estiva è alle porte e le incertezze rischiano di fermare investimenti e produzione. Serve un resoconto continuo delle opere già completate e come sosteniamo da anni occorre modernizzare e riformare il sistema dei consorzi di bonifica senza far gravare i costi sugli agricoltori. Dopo quasi trent’anni di commissariamento si può parlare di commedia tragica – conclude Francesco Ferreri.