Parla l’ultimo presidente, Pino Federico. «Dopo 13 anni se ne piangono le conseguenze. Ed ora è un grande sbaglio pure ricorrere ad una elezione di secondo livello, senza fare votare i cittadini»
«Abolire 13 anni fa le Province regionali è stato un grave errore, un gravissimo sbaglio ed ora se ne piangono le conseguenze»: è la valutazione che dà il dott. Pino Federico, che è stato l’ultimo presidente della ex Provincia nissena prima che il Governo regionale presieduto da Rosario Crocetta decidesse di riformare la gestione degli enti locali intermedi in tutta la Sicilia.
«Ed ora è anche un grande sbaglio, a mio parere, far ricorso ad una elezione di secondo livello – aggiunge l’ultimo presidente voluto dagli elettori, che è stato alla guida di una coalizione di centrodestra composta da PdL, Udc, Mpa, La Destra, da Cristiani e Liberali e dalla lista civica Sicilia Forte –perché sarebbe stato più opportuno portare i cittadini a scegliere nuovamente il loro presidente provinciale ed i nuovi consiglieri. Ciò non è stato possibile, per cui siamo in presenza di un rimedio che non è una soluzione.
Oggi fare il sindaco è il compito più difficile in assoluto per un amministratore; se coloro i quali sono buoni sindaci ora li portiamo a fare anche il presidente della Provincia siamo in presenza di un rimedio che somiglia ad un pateracchio… Chi arriverà ora nella sede di viale Regina Margherita troverà un ente che prima aveva circa 400 dipendenti ed ora in organico ne sono rimasti solamente 160, quindi con una carenza di personale enorme, per cui sarebbe stato più opportuno prevedere la elezione di un presidente in grado di organizzare la sua giornata di lavoro a tempo pieno. Si tratta di un compito impegnativo, anche perché c’è da programmare un nuovo progetto e rivedere la pianta organica dell’ente, e per far ciò senza le necessarie risorse economiche e con un organico ridotto ai minimi termini tutto diventerà difficilissimo»
«Così avremo un presidente che opererà part-time – spiega ancora Pino
Federico, che è politicamente vicino all’assessore regionale alle Attività
produttive Edy Tamajo, di Forza Italia e si può capire bene che questo è un
rimedio non ottimale per rilanciare le Province, anche perché le competenze sono rimaste quelle che erano allora, per cui non potremo avere una organizzazione ad un livello di massima funzionalità». «Come è andata la mia esperienza politica? Sicuramente la più bella che ho potuto fare – spiega ancora l’ex presidente della Provincia regionale, che è stato anche deputato regionale – poiché amministrare il territorio in quella fase storica è stato veramente entusiasmante. E siamo riusciti a fare tante cose: ricordo che allora abbiamo pure ottenuto il finanziamento di tanti progetti per circa 200 milioni di euro, soldi tutti spesi. Inoltre abbiamo risanato il bilancio dell’ente, con un avanzo di amministrazione che ancora penso sia disponibile, e abbiamo stabilizzato circa trenta dipendenti che allora vivevano una condizione di precariato».
«In quegli anni – conclude il dott. Federico tutto funzionava meglio, anche
perché c’era un controllo costante nei confronti degli amministratori, che dovevano rispondere personalmente ed anche politicamente soprattutto agli elettori. Un commissario, per quanto possa essere bravo ed operativo, tutto questo non sempre lo può fare. Ricordo che la nostra amministrazione
ha potuto sistemare tutte le scuole e le strade del territorio nisseno. Dunque sono sempre più convinto che è stato davvero un grande errore riformare l’ente in peggio…».