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Migranti, Amnesty International: “Dal 2024 1.700 morti in mare per raggiungere Europa”

Redazione 3

Migranti, Amnesty International: “Dal 2024 1.700 morti in mare per raggiungere Europa”

Mar, 29/04/2025 - 09:09

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Tra il 2024 e il 2025 circa 1.700 persone sono morte in mare lungo la rotta del Mediterraneo centrale nel tentativo di raggiungere l’Europa. La maggior parte era partita dalla Libia e dalla Tunisia. È quanto emerso dal rapporto 2024-2025 di Amnesty International, nella sezione relativa alla situazione dei diritti umani in Italia. Ad aprile 2024, si legge nel rapporto, Amnesty International ha visitato i centri di rimpatrio di Ponte Galeria, nella capitale Roma, e di Pian del Lago, a Caltanissetta, e ha scoperto che alcune persone richiedenti asilo e migranti erano state sottoposte a detenzione amministrativa illegale, facendo temere che violazioni analoghe abbiano potuto verificarsi anche in altri centri. Le procedure accelerate alla frontiera, introdotte nel 2023 per esaminare le domande di asilo di persone provenienti da paesi che l’Italia considera ‘sicuri’, hanno continuato a essere contestate nei tribunali. Nell’ottobre scorso, l’Italia ha iniziato ad applicare il protocollo del 2023 con l’Albania, volto a fare esaminare nei centri di detenzione extraterritoriali in Albania le richieste di asilo di persone provenienti da Paesi considerati ‘sicuri’. “Ventiquattro uomini salvati in mare dalla marina italiana sono stati portati in Albania, continua il rapporto, dove le loro richieste di asilo sono state respinte in meno di 48 ore. Tuttavia -si legge nel documento- un tribunale di Roma ha rifiutato di convalidare gli ordini di detenzione, sostenendo che i Paesi di origine dei richiedenti asilo non potevano essere considerati ‘sicuri’ e richiedendo all’Italia di permettere agli uomini di entrare nel territorio italiano e di rilasciarli. A fine anno era in sospeso un verdetto della Corte di Giustizia dell’Ue sulla questione. Il Governo ha cercato di screditare i giudici che non avevano convalidato gli ordini di detenzione, indebolendone l’indipendenza. L’Italia ha continuato a supportare la Libia per trattenere le persone entro i propri confini, nonostante le prove di gravi violazioni dei diritti umani contro le persone rifugiate e migranti”.