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Mafia. Spaccio di droga su asse Messina-Catania, 11 arresti

Redazione 3

Mafia. Spaccio di droga su asse Messina-Catania, 11 arresti

Mar, 01/04/2025 - 09:52

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I carabinieri del Comando provinciale di Messina hanno eseguito un’ordinanza, emessa dal gip su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Messina, con cui sono state disposte misure cautelari personali nei confronti di 11 persone, accusate di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. All’operazione hanno preso parte oltre 60 carabinieri, tra cui i militari del nucleo Cinofili di Palermo per la ricerca di droga e armi. Il provvedimento cautelare è stato emesso nell’ambito dell’indagine diretta dalla Dda di Messina e condotta dai militari del Nucleo Investigativo di Messina e della Compagnia di Taormina, che ha documentato l’influenza del clan Cappello di Catania nella fascia jonica della provincia messinese e che ha già consentito, il 13 marzo scorso, l’arresto di altre 25 persone per associazione finalizzata al narcotraffico, numerosi episodi di spaccio di stupefacenti, estorsione e rapina, reati aggravati poiché commessi con metodo mafioso o con il fine di agevolare il clan Cappello. In quell’occasione, nell’ambito della sinergia investigativa attuata dalle Dda di Catania e di Messina sotto il coordinamento della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, era stata eseguita dalla Guardia di finanza un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip etneo, per associazione di tipo mafioso e altro nei confronti di 14 indagati, tra cui appartenenti al clan Cintorino. Il provvedimento cautelare di oggi arriva al termine degli interrogatori preventivi di garanzia del gip di Messina ad altri indagati non per reato associativo. In particolare, le indagini hanno documentato lo spaccio di droga, principalmente cocaina e hashish, nelle piazze di spaccio di Giardini Naxos e dei Comuni limitrofi, che gli indagati acquistavano dai due gruppi attivi nel narcotraffico capeggiati dall’esponente del clan Cappello, Riccardo Pedicone, già raggiunto il 13 marzo scorso da misura cautelare. Tra i destinatari del provvedimento anche i fornitori occasionali di sostanze stupefacenti, attivi a Catania o nella zona Sud della provincia di Messina. Come emerso dall’indagine, infatti, le due organizzazioni criminali dirette da Pedicone, nei casi in cui non avevano immediata disponibilità di stupefacenti essendo in attesa dell’approvvigionamento dei grossi quantitativi da Catania (da dove, come dicevano loro, ne arrivavano “a quintali”), si sarebbero rivolti ad altri, a volte loro debitori. L’obiettivo era scongiurare il rischio di interruzioni nell’attività di spaccio al minuto della droga, che avrebbe fatto loro perdere rilevanti ‘quote di mercato’. Le indagini hanno svelato anche il ruolo di Carmelo Riolo , pregiudicato per associazione di tipo mafioso, ritenuto appartenente al clan Cintorino e collegato con il vertice dei due gruppi già disarticolati il 13 marzo. L’uomo, infatti, insieme alla compagna (anche lei destinataria del provvedimento cautelare), avrebbe condotto l’attività di traffico di stupefacenti con cessioni di dosi di cocaina pressoché giornaliere a numerosi acquirenti, per lo più a Gaggi, rifornendosi in maniera continuativa a Catania.