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Il ministro dell’Istruzione e del Merito annuncia: “Se un genitore picchia un insegnante, scatterà l’arresto in flagranza”

Redazione 1

Il ministro dell’Istruzione e del Merito annuncia: “Se un genitore picchia un insegnante, scatterà l’arresto in flagranza”

Mar, 08/04/2025 - 07:14

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Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha delineato una scuola basata su rispetto, educazione e responsabilità, ma ha anche denunciato episodi sempre più gravi di violenza e bullismo.

In un’intervista al Giornale, ha citato un caso emblematico: uno studente che, dopo essersi rifiutato di spegnere il cellulare, ha aggredito fisicamente un insegnante, fratturandogli il setto nasale. Valditara ha criticato chi considera “repressive” le sanzioni contro i bulli, definendo “cattivismo” l’idea che chi danneggia la scuola non debba rispondere delle proprie azioni.

Il governo ha già approvato sanzioni economiche per chi aggredisce docenti o dirigenti scolastici, ma ora si va oltre. “Se un genitore picchia un insegnante, scatterà l’arresto in flagranza”, ha spiegato il ministro. Un esempio citato è il danneggiamento dell’istituto Gullace di Roma, dato alle fiamme con due milioni di euro di danni: i responsabili dovranno risarcire. “Chi rompe paga”, ha ribadito Valditara, sottolineando che, in caso contrario, il costo ricadrebbe sulla collettività.

Dal prossimo anno scolastico, gli studenti violenti non saranno semplicemente sospesi, ma coinvolti in attività di cittadinanza solidale. Potranno essere impegnati nella pulizia degli spazi scolastici, nella distribuzione di pasti alle mense per poveri, nell’assistenza agli anziani o in servizi ospedalieri. “Non resteranno con le braccia conserte”, ha precisato il ministro, evidenziando l’obiettivo di trasformare la sanzione in un’occasione di rieducazione e responsabilizzazione.