












MUSSOMELI – Col giovedì santo, i riti quaresimali della settimana santa, nelle chiese e parrocchie, entrano nel vivo delle loro manifestazioni.Le confraternite che da diverse settimane sono state impegnate per tale ricorrenza, hanno chiamato a raccolta i propri confrati e consorelle. Intanto c’è da dire che, da diversi giorni, l’Arciconfraternita della Madrice, è stata impegnata, nella riqualificata Piazza Umberto, per l’allestimento e addobbo della grande scala di accesso al calvario, avvalendosi dei propri confrati che si sono spesi attivamente, e con impegno, per la sua realizzazione. Tanto lavoro di preparazione, sia per la logistica sia per la parte burocratica ed operativa. Intanto, quest’oggi pomeriggio alle ore 18, in tutte le chiese c’è la celebrazione delle messe “In Coena Domini”, il rito “Lavanda dei piedi” e, al termine, processionalmente, la conservazione delle Ostie consacrate, in una cappella laterale, tradizionalmente detto “sepolcro”. Si tratta, infatti, dell’Altare della Reposizione per simboleggiare la presenza di Gesù nell’ostia fino alla sua Risurrezione. L’altare è decorato con fiori, incenso, e semi di grano germogliati, i cosiddetti ”lavuredda”. Da sottolineare che, in tutte le chiese, seguirà, fino a tardi, la visita dei fedeli ai “Sepolcri”, al cui addobbo, gli addetti hanno dedicato cura e fantasia. Intorno alle 20, snoderanno per le vie del paese, quattro processioni autonome, con bande musicali al seguito, con altrettanti simulacri, con rientro nelle rispettive sedi, intorno alle 23. Si tratta di “Gesù alla colonna”, che si venera nella chiesa Madre, accompagnato dai confrati dell’Arciconfraternita SS. Sacramento; l’altra statua riguarda Gesù nell’Orto degli Ulivi con la confraternita “Maria SS. Dei Miracoli”; il “San Giovanni Evangelista” con la confraternita del “Carmelo” ed il gruppo statuario dell’ “incontro di Gesù con la Veronica”. Insomma, un giovedì santo vistosamente colorato dagli abiti confraternali sfavillanti nel loro antico splendore e reso suggestivo dalle melodie e lamenti dei quattro gruppi di “lamentatori”, accompagnati da squilli di tromba e suon di tamburo. In tale contesto, è particolarmente attesa la visita ai “Sepolcri”, in tutte le chiese, sia all’ingresso che all’uscita dei quattro simulacri. E’ diventata ormai tradizione, a metà processione, quando le quattro Confraternite con i loro simulacri, si ritrovano in sosta, tutte insieme, nel piazzale Santa Maria, pronte ad intonare coralmente l’inno della Preghiera Fervida”. Intanto nell’antica chiesa di Santa Margherita, non aperta al culto, in questa circostanza, nelle ore serali, è visitabile l’interno,