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Controlli al porto di Augusta, merce in entrata con marchio “CE” falso

Redazione 3

Controlli al porto di Augusta, merce in entrata con marchio “CE” falso

Ven, 04/04/2025 - 12:20

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Capi di abbigliamento e decorazioni per la casa con un marchio ‘CE’ palesemente falso e privo del numero dell’organismo certificatore. È quanto scoperto dai funzionari dell’Agenzia delle dogane al porto di Augusta, in provincia di Siracusa. I controlli sono stati effettuati nell’ambito di un protocollo d’intesa siglato tra l’Agenzia delle dogane e dei monopoli e la guardia di finanza. I funzionari doganali di Siracusa e i militari del Comando provinciale delle fiamme gialle hanno effettuato numerosi controlli volti al rispetto della normativa doganale sull’importazione di beni provenienti da paesi extra Ue e al contrasto della contraffazione e delle frodi in materia di sicurezza dei prodotti. I controlli si sono concentrati nell’area doganale del porto commerciale di Augusta, che dall’1 aprile 2024 ospita il terminal container che precedentemente si trovava nel porto di Catania. Le verifiche si sono concentrate su un container proveniente dalla Cina, diretto a una ditta individuale con sede nell’hinterland catanese. Il rappresentante dell’importatore, inoltre, non è stato in grado di produrre alcuna documentazione attestante l’avvenuta certificazione con marchio ‘CE’. Per questo motivo sono stati sequestrati 14.380 articoli e l’importatore è stato denunciato alla procura di Siracusa per il reato di contraffazione. Perquisita anche la sede della società importatrice, dove sono stati rinvenuti 125.485 prodotti di vario genere (giocattoli, articoli per la casa e per la persona, materiale elettrico a bassa tensione) anche questi con un marchio CE contraffatto. La merce, una volta immessa sul mercato, avrebbe fruttato un guadagno illecito di circa 350.000 euro. Nell’ambito di un secondo controllo, inoltre, è stato ispezionato un container nel quale sono state trovate lampade a Led sprovviste del marchio ‘CE’ e prive dell’etichetta con l’indicazione dell’importatore. La società importatrice, con sede nella provincia di Agrigento, non è risultata iscritta nel registro nazionale dei produttori e degli importatori di pile e accumulatori né nel registro dei produttori e importatori di apparecchi elettrici. In questo caso sono stati sequestrati 6.000 articoli e nei confronti del rappresentante legale sono state elevate multe comprese tra 30.000 e 100.000 euro. Durante un’altra ispezione doganale, infine, è stato sottoposto a controllo un container anch’esso contenente lampade a Led, importate con il regime di deposito Iva, concepito per velocizzare l’immissione in libera pratica delle merci importate con contestuale loro introduzione in un deposito fiscale: l’operazione doganale, così perfezionata, ha l’effetto di sospendere l’assolvimento dell’Iva dovuta fino al momento della estrazione delle merci dal deposito. Tuttavia, in questo caso, i prodotti non erano effettivamente stati immessi nel deposito Iva, come accertato tramite successivi accertamenti. Nei confronti dell’importatore, quindi, è stato contestato il contrabbando per dichiarazione infedele e sono stati sequestrati 12.960 prodotti. La violazione è stata estinta con il pagamento integrale dell’imposta evasa e di un quinto della sanzione prevista, per un totale di circa 30.000 euro.