CALTANISSETTA. La nissena Venera Alaimo, rimasta coinvolta in una vicenda di maltrattamenti nei riguardi di anziani all’interno di una casa di riposo, ha ottenuto la scarcerazione con la formula degli arresti domiciliari. A disporlo è stato il Tribunale di Caltanissetta, sezione del riesame, composta dal dott. Andrea Salvatore Catalano (presidente), dalla dott.ssa Antonia Leone (Giudice) e dalla dott.ssa Nadia Maria La Rana (Giudice rel).
La sezione del riesame del Tribunale di Caltanissetta, esaminata la sentenza emessa lo scorso 12 marzo dalla Corte di Cassazione con la quale, la stessa, ha annullato con rinvio l’ordinanza emessa dal Tribunale di Caltanissetta, in parziale accoglimento del riesame, ha sostituito la misura della custodia cautelare in carcere precedentemente applicata a Venera Alaimo, che è stata difesa dall’avv. Umberto Ilardo e dall’avv. Antonio Impellizzeri, con quella degli arresti domiciliari.
Per Venere Alaimo ci sarà il divieto di comunicare con persone diverse da familiari e conviventi, anche tramite strumenti telefonici, informatici e telematici, prescrivendole di non allontanarsi dalla sede degli arresti domiciliari, pena la sostituzione con la custodia in carcere.
Venera Alaimo era stata tratta in arresto dai Carabinieri nel dicembre dello scorso anno assieme ad altre otto persone a Caltanissetta (sei in carcere e tre ai domiciliari), in seguito ad un’indagine su maltrattamenti avvenuti all’interno della casa di riposo “Santa Chiara” di cui la stessa Venera Alaimo è amministratrice, situata nel rione Santa Flavia.