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Caltanissetta. Sgombero immobili via Redentore 39 e 20 e Vicolo Scilla 29, il consigliere Gambino presenta interrogazione

Redazione 3

Caltanissetta. Sgombero immobili via Redentore 39 e 20 e Vicolo Scilla 29, il consigliere Gambino presenta interrogazione

Mer, 09/04/2025 - 12:33

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Il consigliere del Comune di Caltanissetta, Roberto Gambino, presenta interrogazione consiliare in merito allo sgombero degli immobili 39 e 20 di via Redentore e Vicolo Scilla 29.

“Ho appena presentato l’ennesima interrogazione a supporto delle famiglie sgomberate della via Redentore – dice Gambino –. Non solo le famiglie sono state abbandonate a se stesse ma dopo avere ottemperato attraverso i tecnici da loro incaricati a produrre quanto richiesto, l’amministrazione ha attivato una procedura ordinaria per le autorizzazioni previste.”

Nell’interrogazione presentata, con richiesta di risposta scritta, si premette che il 10 dicembre 2024 una vasta area del centro storico fu interessata da un fenomeno calamitoso che causò una serie di dissesti in vari edifici tra cui quelli interessati. Essendo stata riscontrata la presenza di lesioni in alcuni vani degli appartamenti degli immobili nei vani scala condominiale, fu emanata, il 12 dicembre 2024, un’ordinanza immediata di sgombero agli abitanti degli immobili siti in via Redentore 39 e 20 e Vicolo Scilla 29. Inoltre, premesso che in occasione di successivi incontri, anche con tecnici incaricati dai proprietari degli immobili, fu evidenziato che l’area di cui trattasi ricade all’interno di un’area classificata dal Piano per l’assetto geomorfologico come sito di attenzione e che il dissesto interessa altre costruzioni ubicate a monte ed a valle di quelli sgomberati, lungo una linea di continuità facilmente riscontrabile, manifestandosi, tra l’altro, anche in una parte della pavimentazione stradale di vicolo Scilla e che è stato escluso che la genesi di tale fenomeno di dissesto possa essere attribuita a problematiche peculiari ed esclusive degli edifici oggetto dell’Ordinanza, quanto piuttosto inserita in un quadro più ampio di fenomeni di assestamento che, come è noto, ormai da decenni interessano l’area del centro storico in cui gli edifici ricadono. Con un ritardo di quasi tre mesi dall’evento, verificatosi il 10 dicembre 2024, il 5 marzo 2025 la Giunta Comunale ha deliberato la richiesta di dichiarazione dello stato di calamità naturale alla regione siciliana e che a seguito di vari incontri i proprietari oggetto dell’Ordinanza venivano invitati a redigere, per singolo immobile, apposita valutazione di sicurezza ai sensi del cap. 8.3 delle NTC 2018 con particolare attenzione alle strutture in fondazione degli immobili stessi.

“Non è stata convocata una conferenza dei servizi necessaria per l’acquisizione dei pareri ed è stato richiesto il pagamento di diritti tecnici e marche da bollo – prosegue Gambino –. Gli uffici hanno operato nell’ordinarietà in quanto l’amministrazione si è guardata bene da emettere una apposita direttiva a sostegno delle famiglie, vista la straordinarietà dell’evento e lo stato di disagio patito ancora oggi dai cittadini sgomberati.”

Nell’interrogazione si considera, oltremodo, che al fine di avviare il percorso relativo alla verifica di sicurezza degli immobili oggetto dell’ordinanza di sgombero i proprietari davano mandato ai propri tecnici di attivarsi per l’esecuzione di tutte le attività necessarie alla redazione di una apposita relazione per la valutazione di sicurezza ai sensi del cap. 8.3 delle NTC 2018 per la quale si rendeva necessario eseguire un serie di saggi per mettere a nudo la fondazione degli immobili e riscontrarne le caratteristiche geometriche e dei materiali utilizzati; e che i proprietari degli immobili, per il tramite dei tecnici incaricati, chiedevano alla s.v. di autorizzare le indagini essendo l’area da investigare allo stato attuale ancora sottoposto a sgombero e preclusa all’accesso.

Tenuto conto che l’ufficio di competenza rispondeva ai tecnici che, al fine di espletare l’attività

di scavo per l’esecuzione delle necessarie indagini in fondazione, è necessario produrre la ricevuta di due versamenti rispettivamente di 10 euro per diritti tecnici e 50 euro per il rilascio dell’autorizzazione oltre a due marche da bollo da 16 euro da apporre alla richiesta di autorizzazione e sull’autorizzazione rilasciata, disponendo inoltre che per tale attività di indagine è necessario il nulla osta da parte della soprintendenza BB.CC.AA. in quanto trattasi di lavori in

centro storico, e che i proprietari degli immobili devono fare specifica richiesta alle società di sottoservizi per appurarne la presenza eseguendo inoltre una verifica tecnica mediante georadar è infine previsto un deposito cauzionale di non indifferente importo; che nei mesi scorsi è stato avviato, da parte della Croce Rossa Italiana, un crowdfunding per aiutare economicamente i cittadini interessati dall’ordinanza di sgombero che stanno subendo gravi disagi sia economici che psicologici, affinché possano essere aiutati per eseguire le indagini necessarie alla verifiche

di sicurezza; che la raccolta fondi verrebbe vanificata dalle richieste degli uffici i quali in

assenza di una specifica direttiva di natura politica hanno avviato i relativi procedimenti secondo quanto previsto nello statuto e nei regolamenti approvati.

Il consigliere Gambino interroga per sapere quali sono le motivazioni per le quali la richiesta di dichiarazione di calamità naturale alla regione siciliana è stata avviata con tale notevole

ritardo, al contrario di come fanno tanti altri comuni che in occasione di eventi calamitosi ne fanno richiesta nei giorni immediatamente successivi; quali sono gli esiti della richiesta di dichiarazione di calamità naturale da parte della regione siciliana, essendo già trascorso oltre un mese, se e

quando è stata accettata o al contrario rifiutata e le eventuali motivazioni; se condivide la richiesta di somme per diritti tecnici e rilascio di autorizzazioni richiesta dagli uffici, visto la straordinarietà dell’evento, ai cittadini che già stanno subendo un grave disagio per consentire l’esecuzione di indagini esplicitamente richieste dagli uffici per le verifiche degli immobili; se anziché scaricare ai cittadini la responsabilità delle richieste di nulla osta e verifiche delle società di sottoservizi non ritiene opportuno fare avviare il procedimento secondo quanto previsto dalla legge regionale n.

7 del 21 maggio 2019 relativo alle “disposizioni per i procedimenti amministrativi e la funzionalità dell’azione amministrativa” così come stabilito all’art. 17 in cui è prevista esplicitamente l’indizione di una conferenza dei servizi istruttoria e/o decisoria al fine di acquisire i pareri, nulla osta o altri atti di assenso resi dalle amministrazioni inclusi i gestori di beni e servizi pubblici che potrebbe certamente alleviare il carico di lavoro da parte dei proprietari e accelerare la procedura per ottenere il benestare all’esecuzione dei saggi geognostici in fondazione e l’accesso

alle aree ad oggi inibite; se la S.V., nella qualità di autorità territoriale di protezione civile, visto il

totale disimpegno e mancanza di interesse nei confronti degli sfollati da parte della politica, intenda finalmente avviare azioni al fine di sostenere i cittadini nisseni colpiti da tale evento calamitoso.

“Ricordo a tutti che si tratta di un evento calamitoso che richiede il diretto intervento del Comune a sostegno e a tutela del territorio e dei cittadini che ancora una volta sono stati lasciati da soli – conclude Gambino –. Ancora una volta mi accuseranno di populismo, ma se questo vuol dire difendere i cittadini, sono orgoglioso di essere populista.”