Salute

Alimenti non tracciati o scaduti: a Catania maxi sequestro e sanzioni per oltre 18 mila euro

Redazione 1

Alimenti non tracciati o scaduti: a Catania maxi sequestro e sanzioni per oltre 18 mila euro

Sab, 26/04/2025 - 14:32

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Settecento chili di alimenti non tracciati e sanzioni per oltre 18mila euro. E’ il bilancio della nuova stretta a Catania della task force coordinata dalla Polizia di Stato contro il fenomeno dell’abusivismo commerciale in città, in particolare nel quartiere di San Giovanni Galermo.

In azione, oltre ai poliziotti, anche il personale del Corpo forestale della Regione siciliana e i settori ‘Annona’ e ‘Viabilità’ della Polizia locale per verificare le autorizzazioni previste per la vendita di alimenti da parte dei commercianti ‘itineranti’. In particolare, sono stati controllati due venditori ambulanti, uno di ortofrutta in via San Giovanni Battista e uno di prodotti ittici in via Ustica, entrambi sanzionati dalla Polizia locale sia per la mancanza delle autorizzazioni per la vendita di alimenti sia per l’occupazione abusiva di suolo pubblico.

Inoltre, entrambi sono stati sanzionati dal Corpo forestale per l’assenza della documentazione utile ad attestare la tracciabilità dei prodotti in vendita. Sono stati sequestrati 20 chili di pesce distrutti sul posto e di 272 chili di frutta e verdura, donate in beneficenza dopo i necessari accertamenti. Su via Galermo, invece, sono stati controllati un pescivendolo e un panificio. Il primo è stato sanzionato dalla Polizia locale per il mancato rispetto delle prescrizioni imposte dalla licenza e dal Corpo forestale per alcune irregolarità relative alla tracciabilità dei prodotti ittici con il sequestro di 11 chili di pesce, distrutto sul posto.

In totale, nei confronti dell’uomo sono state elevate sanzioni per un importo complessivo di 4116 euro. Nel panificio, invece, sono state riscontrate diverse gravi criticità, come farine, lievito e pasta scaduti e posti in vendita. Complessivamente, sono stati sequestrati 400 chili di prodotti alimentari, immediatamente distrutti perché non idonei al consumo umano, e sono state elevate nei confronti dell’uomo sanzioni per un ammontare di 3500 euro.