Si è svolto mercoledì 19 marzo 2025 presso il Teatro Metropolitan di Catania il convegno “Teatro, Musica e disabilità per l’inclusione”, organizzato dalla Direttrice del Corso di specializzazione per le attività di sostegno, Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Catania in collaborazione con l’Associazione Nèon. L’evento, che rientra nelle attività di Terza Missione dell’Università e nelle iniziative di formazione per docenti, ha visto la partecipazione dei corsisti del IX Ciclo del Corso di specializzazione per le attività di sostegno.
La giornata si è aperta con lo spettacolo “Libri”, ispirato all’omonima opera del poeta, libraio ed editore Roberto Roversi. La rappresentazione, curata dall’Associazione Nèon, ha esplorato il concetto del libro come entità fisica e metafisica, un “vulnus” che, come i corpi umani, interagisce, si trasforma e si rinnova attraverso le proprie fratture. Sul palco, i libri sono diventati corpi viventi, incarnati da attori che “sopportano le parole” e ne sono “all’altezza”. L’intera platea ha vissuto momenti commoventi per il talento di tutti gli attori. A seguire, il progetto musicale Bellamorèa ha eseguito i brani “O Matri mia”, “Stidda lucenti”, “Bella sei” e “Domani”, creando un ponte tra l’espressione teatrale e quella musicale. Dopo i saluti istituzionali del Direttore artistico di Nèon Piero Ristagno e della Direttrice del Corso di specializzazione Paolina Mulè, è iniziata la sessione di approfondimento scientifico. Coordinata dalla professoressa Valentina Perciavalle, la discussione ha visto come relatore principale Oronzo Francabandera, docente a contratto dell’Università di Reggio Emilia, che ha analizzato i segni nello spazio scenico abitato da performer con e senza disabilità. Significativi gli interventi dei docenti del DISFOR Alessio Annino, Daniela Gulisano, Corrado Muscarà e di Aldo Toscano del Liceo Artistico “M.M. Lazzaro” di Catania, che hanno esplorato le potenzialità del teatro e della musica come strumenti di inclusione formativa e sociale. In particolare, sono state presentate esperienze di laboratori inclusivi, simulazioni e role playing nella diversità, evidenziando come l’esperienza teatrale possa trasformarsi in un processo di ricerca collettiva che valorizza le capacità di ciascuno.
“Nel teatro la diversità si trasforma in abilità” e “la Musica diventa un catalizzatore di emozioni” ha sottolineato la prof.ssa Paolina Mulè nel suo intervento, sintetizzando l’essenza di un approccio che vede nel teatro e nella musica un potente strumento di valorizzazione delle diversità.
Il convegno si è concluso con un dibattito per ribadire l’importanza di continuare a esplorare le intersezioni tra arte, educazione e inclusione.