Un prete di 55 anni è stato condannato dal gup del Tribunale di Cosenza, Alfredo Cosenza, a un anno di reclusione per il reato di violenza sessuale. La vicenda ha inizio a marzo 2023 quando una donna di 32 anni di nazionalità straniera, in Italia grazie a un progetto di accoglienza gestito dalla Chiesa in collaborazione con il Comune, si è recata dai carabinieri per sporgere denuncia.
La donna, estetista a domicilio, ha raccontato che il prete l’aveva chiamata al cellulare per chiederle un appuntamento per un pedicure in quanto aveva “male ai piedi”. Una volta arrivata a casa sua per effettuare il trattamento, il sacerdote l’avrebbe fatta salire al piano superiore, poi stretta in un forte e prolungato abbraccio e palpeggiata nelle parti intime. Al tentativo della ragazza di divincolarsi, l’uomo avrebbe addirittura tentato di baciarla. Riuscita a fuggire dall’abitazione, sarebbe stata nuovamente contattata al cellulare dal prete, il quale le chiedeva insistentemente scusa, pregandola di non raccontare a nessuno l’accaduto.
La vittima, però, aveva registrato la telefonata alla presenza di un’amica e consegnato il materiale audio alle forze dell’ordine. La denuncia aveva portato all’apertura di un fascicolo da parte della Procura della Repubblica di Cosenza, coordinato dal pm Antonio Bruno Tridico. Nel processo, celebrato con rito abbreviato, si erano costituite parti civili, oltre alla parte offesa, l’associazione “Donne in Cammino-Aps” e il Centro antiviolenza “Roberta Lanzino”.
Nei confronti dell’imputato, difeso dagli avvocati Francesco Cribari e Pierfrancesco Fazzolari e per il quale è stata esclusa l’aggravante di aver approfiittato delle circostanze di tempo e di luogo e riconosciute le attenuanti generiche, è stata disposta anche l’interdizione perpetua da qualsiasi ufficio attinente alla tutela e alla curatela e l’interdizione dai pubblici uffici per tutta la durata della pena. (Adnkronos)