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“I miei giorni a Brancaccio con Padre Puglisi”, il racconto del testimone di giustizia Giuseppe Carini: il 28 marzo a Mazzarino presentazione del libro di Roberto Mistretta

Nunzia Caricchio

“I miei giorni a Brancaccio con Padre Puglisi”, il racconto del testimone di giustizia Giuseppe Carini: il 28 marzo a Mazzarino presentazione del libro di Roberto Mistretta

Mer, 26/03/2025 - 14:06

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Il coraggio di scegliere e il valore delle scelte. Sono questi i punti cardini dell’evento che si terrà a Mazzarino, venerdì, 28 marzo, alle ore 17:00, all’auditorium della chiesa Sant’Ignazio di Loyola – via collegio, 8 –, e che vedrà la presentazione del libro “«I miei giorni a Brancaccio con Padre Puglisi»”, il racconto del testimone di giustizia Giuseppe Carini attraverso la penna di Roberto Mistretta, scrittore mussomelese che nelle sue opere racconta una Sicilia insofferente alla mafia.

L’iniziativa, promossa dal Centro Studi Livatino, con il patrocinio del Vicariato di Mazzarino e del Comune di Mazzarino, ha un alto rilievo sociale poiché durante la presentazione del libro vi sarà anche un momento di dialogo e di confronto dove interverranno il dott. Giovanbattista Tona, consigliere della Corte di Cassazione a Roma, l’avv. Rocco Guarnaccia, presidente della Camera Penale “Eschilio” di Gela, il quale esporrà a largo spettro la differenza tra testimone di giustizia e collaboratore di giustizia. Inoltre, per la prima volta in Italia, il convegno vedrà l’intervento contestuale da remoto di due testimoni di giustizia, oggi con una nuova identità: Giuseppe Carini e Piero Ivano Nara.

“Parleremo della storia fatta da don Puglisi attraverso la testimonianza di Giuseppe Carini, che fu suo allievo spirituale e lo seguì sino ai suoi ultimi giorni di vita, decidendo poi di diventare testimone di giustizia proprio traendo ispirazione dal messaggio evangelico che portava avanti Puglisi stesso – spiega l’avvocato Giuseppe Paci, promotore e moderatore dell’incontro, membro del Centro Studi Livatino, gruppo di giuristi cattolici, avvocati, magistrati e docenti universitari che, traendo spunto, appunto, dal Beato Rosario Angelo Livatino, tratta temi legati alla vita, alla legalità e al valore della giustizia.

“L’evento è aperto a tutti e merita non solo per la qualità degli interventi – prosegue Paci –, ma per il valore dei contributi, prezioso per divulgare e promuovere l’immagine di coloro che hanno sacrificato la propria vita al servizio della giustizia, della legalità e dell’essere umano.”

Piero Ivano Nara fu il primo testimone di giustizia in Italia che assistette all’omicidio del giudice Livatino nel settembre del 1990.

L’avvocato Paci definisce l’incontro come “un momento storico perché è la prima volta che due testimoni di giustizia intervengono allo stesso evento, ed è merito dell’impegno corale delle parti coinvolte.”

L’iniziativa si innesta nel solco di un evento avvenuto nel settembre dello scorso anno, lanciata sempre dal Centro Studi Livatino e che ha visto protagonista il libro di Roberto Mistretta “Rosario Livatino. L’uomo, il giudice, il credente”, edito da Paoline Editoriale Libri nel 2022 in una nuova edizione. Il 28 marzo, dunque, proseguirà lo scopo dell’autore di raccontare una Sicilia migliore attraverso il libro «I miei giorni a Brancaccio con Padre Puglisi». Il racconto di Giuseppe Carini, testimone di giustizia.

“Il libro nasce perché volevo raccontare storie di siciliani perbene – dice l’autore del libro, Roberto Mistretta –. E anche in qualche modo pagare un debito con me stesso.”

L’autore Mistretta racconta di aver conosciuto la figura di don Puglisi nello stesso momento in cui è stato assassinato; poi l’incontro con il dott. Giovanbattista Tona, allievo spirituale di don Puglisi, e successivamente con il testimone di giustizia Giuseppe Carini, hanno acceso la volontà di narrare la storia di don Puglisi attraverso gli occhi e il cuore di chi lo ha conosciuto. Il libro, edito da Paoline Editoriale Libri, porta la prefazione dello stesso dott. Giovanbattista Tona.

L’iniziativa vuole focalizzarsi sul coraggio e sul valore delle scelte. Piero Ivano Nara e Giuseppe Carini, scegliendo di diventare testimoni di giustizia e di non voltarsi dall’altro lato, hanno visto la propria vita stravolta, cambiando non solo identità, ma lasciando affetti e luoghi a loro cari, per affrontare difficoltà e ostacoli, in un momento in cui non vi era una tutela nei loro confronti poiché la legge sui testimoni di giustizia è entrata in vigore il 21 febbraio 2018 – Legge 11 gennaio 2016, n. 6 Disposizioni per la protezione dei testimoni di giustizia.

“Questi sono i nostri eroi moderni, loro non si sono mai pentiti della scelta fatta – prosegue l’autore Mistretta –, ci sono stati momenti di sconforto, ma ciò che gli ha permesso di andare avanti è stato guardare allo specchio e dire ‘io ho fatto la cosa giusta’. Bisogna parlare di loro, bisogna raccontare le loro storie, veicolarle e portarle avanti, sono loro gli eroi moderni da cui dobbiamo prendere insegnamento.”

Il messaggio universale è chiaro, importante, in particolare rivolto ai giovani, i quali hanno bisogno di esempi: “La nostra vita è la somma delle scelte che facciamo – conclude l’autore Mistretta –. Ci sono persone che scelgono di fare la cosa giusta, di stare dalla parte del bene.”

Personaggi come don Pino Puglisi e Rosario Angelo Livatino offrono spunti su cui riflettere. A distanza di anni dalla loro morte, c’è da interrogarsi ancora: il valore delle scelte che facciamo è determinante nel nostro percorso di vita? E qual è questo valore? Le nostre scelte possono davvero costruire un futuro diverso, magari migliore rispetto al contesto che ci circonda?

Qualunque azione si muova nella direzione di affermare valori universali, come giustizia, legalità, è sempre un’azione buona. Le parole di don Pino Puglisi sono ancora oggi presenti nei nostri giorni: “Se ognuno fa qualcosa, si può fare molto”.

L’evento sarà trasmesso in diretta sui canali YouTube e Facebook di Radio Onda Due Tv e di Paoline.

Foto in copertina di: C. Chiavetta