Riscoprire la storia di una delle famiglie aristocratiche più importanti della Sicilia attraverso una mostra che ne racconti la genesi e le vicissitudini e, con loro, la storia dell’Isola e della città che è oggi Capitale della Cultura 2025.
Questo attraverso opere d’arte e reperti di grandissimo pregio che in alcuni casi verranno esposti per la prima volta al pubblico grazie ad una proficua collaborazione tra enti regionali, comunali e l’Arcidiocesi.
Sarà questo la mostra “Agrigento e i
Chiaromonte, tra potere, magnificenza e devozione” inaugurata questa mattina
nei locali del Monastero di Santo Spirito e che rimarrà a disposizione dei
cittadini e dei turisti fino al prossimo 30 giugno.
L’iniziativa, fortemente voluta dal presidente
della Regione Siciliana Renato Schifani, rientra tra le iniziative collegate ad
Agrigento Capitale della Cultura 2025, è attuata dal Parco Archeologico e
Paesaggistico della Valle dei Templi in collaborazione con l’Ufficio Beni
Culturali Ecclesiastici dell’Arcidiocesi agrigentina.
La mostra, curata dall’archeologa del Parco
archeologico Maria Serena Rizzo, valorizzerà infatti tra le altre cose la
stretta collaborazione dei Chiaromonte col vescovo e il capitolo della
Cattedrale, che si espresse anche con la fondazione e dotazione di chiese,
ospedali o monasteri, favorì il radicamento della famiglia nella città e nel
territorio.
«Questa mostra – dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani – rappresenta un tassello di un ricco e vario programma di eventi che accompagnerà Agrigento per tutto il 2025. Manifesta, inoltre, come questa città e il suo territorio, celebrati quest’anno come Capitale italiana della cultura, hanno sempre avuto una centralità nella storia della Sicilia anche per quanto riguarda gli aspetti politici e sociali. Agrigento ha avuto un ruolo di assoluto primo piano nel corso dei secoli, con personaggi di grande lustro e anche di grande potere. È questo il caso dei Chiaromonte, una famiglia aristocratica che ha lasciato il segno anche contribuendo alla costruzione di edifici di raffinato gusto architettonico e commissionando opere d’arte che oggi possiamo ammirare grazie a questa esposizione».
«La storia dei Chiaromonte è, a tutti gli effetti, una storia siciliana – commenta l’assessore ai beni culturali Francesco Scarpinato – ed è importante ancor di più nell’anno di Capitale della cultura riscoprire questo straordinario patrimonio culturale e monumentale. Un’occasione per diversificare l’offerta turistica e garantire un prolungamento della visita ad Agrigento».
«La mostra di oggi – aggiunge il presidente della Fondazione Agrigento 2025
Maria Teresa Cucinotta – si inquadra in quel magnifico mosaico che
costituisce il programma di Agrigento capitale della cultura 2025, evidenziando
le magnifiche e variegate componenti culturali della città di Agrigento e della
sua provincia».
“Stiamo lavorando convintamente per
legare in modo indissolubile la città antica a quella medievale e araba, e
quindi la Valle al centro storico di Agrigento – spiega il direttore del Parco
della Valle dei Templi Roberto Sciarratta. Questa mostra rappresenta un nuovo
tassello in questa direzione, ed ancora più importante è che veda la luce nel
2025, nel contesto degli eventi voluti dalla Presidenza della Regione per
arricchire la Capitale italiana della cultura. La sinergia tra enti funziona
quando, come in questo caso, l’obiettivo è la crescita di un territorio nel
nome del patrimonio storico che a tutti noi spetta tutelare”.
Due le sedi in cui la mostra si articolerà, nel cuore del centro storico di
Agrigento. Nel Monastero di Santo Spirito è illustrata l’attività della
famiglia nel campo dell’urbanistica e dell’edilizia civile e religiosa, privata
e pubblica, nonché l’impulso dato all’attività di artisti di cui si possono
riconoscere le connessioni con una più ampia cultura mediterranea.
Un’ampia sezione è dedicata allo stesso Monastero, fondato da Markisia Prefolio
alla fine del ‘200, che rappresenta una delle prime testimonianze di
realizzazioni architettoniche promosse dai Chiaromonte. Alla storia del
Monastero sono legate le pergamene, alcune delle quali inedite, esposte in
questa sezione. Gli affreschi della “camera della badessa” e la pregevole
tavola dipinta con la rappresentazione della Madonna del Latte, documentano la
cultura artistica dell’epoca. Il fasto della società cortese ci viene ricordato
dal raro cofanetto nuziale in pastiglia, in mostra per la prima volta,
proveniente dalla Cattedrale, preservato nel tempo per il suo riuso in ambito
religioso.
Espressione della koiné chiaromontana ad Agrigento sono i brani di affreschi
trecenteschi della Cattedrale e della cappella di san Bartolomeo che saranno
esposti nel Monastero di Santo Spirito cosi come il celebre affresco della
Madonna del latte, proveniente dal Museo Civico di Agrigento e legato alla
storia del Monastero. L’archeologia, grazie ai materiali provenienti dallo
scavo dello Steri di Palermo, consentirà ai visitatori inoltre di conoscere
alcuni aspetti della vita quotidiana nei palazzi dei Chiaromonte.
Nella chiesa di San Lorenzo, oggi Polo espositivo del Museo Diocesano, saranno
esposti i documenti provenienti dal Tabulario della Cattedrale che raccontano
alcuni momenti significativi della storia dei Chiaromonte. In mostra l’inedita
matrice di sigillo con lo stemma araldico dei Chiaramonte e l’Evangelistario
proveniente dallo Steri grande, espressione del forte legame dei Chiaromonte
con la Chiesa agrigentina. Gli affreschi della Madonna dell’Itria e della
Madonna di Bonamorone ci raccontano la memoria perduta di due importanti chiese
fuori le mura della città.
La mostra sarà visitabile con ticket – acquistabile a Santo Spirito – dal
martedì alla domenica dalle 8 alle 18.30.