Clonavano carte per l’acquisto di gasolio e rivendevano poi il carburante prelevato prevalentemente in provincia di Catania, ma i carabinieri hanno scoperto il tutto e fermato le attività della banda. Tre arresti nell’inchiesta della procura etnea denominata ‘Fuel Card’ che vede in tutto 19 indagati. Due persone sono finite agli arresti domiciliari e una in carcere. Le accuse, a vario titolo, di associazione, furto aggravato, indebito utilizzo e clonazione di carte per l’acquisto di carburante nonché di ricettazione delle stesse carte e del carburante prelevato in danno di due società nazionali di distribuzione di servizi telefonici e elettrici. L’inchiesta ha abbracciato un periodo che va dal novembre 2021 all’ottobre 2022. La banda, secondo quanto spiegano dalla procura di Catania, era attiva in Sicilia, Calabria e Campania. Scoperto, grazie alle intercettazioni, il ‘modus operandi’ degli indagati. le carte venivano prima rubate e poi clonate attraverso appositi apparecchi denominati ‘skinner’. L’obiettivo era quello di poterle utilizzare per prelevare grosse quantità di gasolio per autotrazione: circa trentamila litri in tutto, secondo quanto rivelato dagli inquirenti catanesi, che venivano poi rivenduti al mercato nero.