Mannllio Monnllamilla. Così chiamavamo Manlio tra amici, quando ci prendeva il coglionio.
E il coglionio ci prendeva quasi sempre.
Non ricordo neanche il motivo di quel nomignolo. Sono passati tanti anni.
Erano gli anni ’90. Ma ricordo benissimo le sane risate fatte insieme al caro Manlio e altri amici di quel tempo: Tiziano, Riccardo, Maurizio, Roberto…
Partite memorabili ai campetti di Lombardo, dove era più atteso il momento di sciddrico negli spogliatoi che la partita stessa, dove Manlio era il mattatore.
Indimenticabile quando, con i Tafano Broders, andammo a suonare a Roma seguiti da un pullman di amici folli. Circa cinquanta scapestrati.
Chi era il più scapestrato?
Manlio ovviamente.
Durante il viaggio di andata, intorno alle 3 di notte, tutti eravamo crollati dal sonno, lui all’improvviso si alzò urlando a squarciagola.
“E adesso karaoke!”
E finimmu di dormiri.
Un altro episodio indimenticabile, e che racconto spesso, avvenne negli studi di Radio Studio 84, emittente radiofonica con sede in via Redentore.
Io e Roberto Gallà conducevamo una trasmissione.
Eravamo già stati ripresi più volte dal proprietario per il linguaggio colorito che ogni tanto usavamo… una parolina ogni tanto cosa volete che sia.
Quella sere ospitammo Mannllio Monnllamilla, che cominciò a raccontare una barzelletta che parlava di tre fratelli, il finale, che già conoscevamo, non era pulitissimo. Il regista si sbracciava da dietro il vetro per non fargliela raccontare, ma noi incuranti, e incoscienti.
“Vai Manliù, tranquillo.”
Bene, due secondi dopo la battuta finale, il proprietario della radio stacco il contatore generale e ci buttò fuori dalla radio per sempre.
Noi mortificati, andammo in viale della regione a mangiare un panino col pollo al Sandwich Bar, raccontanto l’accaduto a mezzo viale, con le lacrime agli occhi.
Questi sono alcuni dei ricordi che mi legano a Manlio Pasqualino.
Manlio era questo, era gioia, ma anche, e soprattutto, sensibilità e dolcezza.
Era una bella persona.
Uno di quegli amici che, anche se non lo vedevo per mesi, ogni volta che lo incontravo era come se fosse passato solo un giorno dall’ultima volta.
In paradiso, saputa la notizia del tuo arrivo, già si stannu facinnu ‘a cruci ccu a manu manca.
“Chiddru du Karaoke alle tre di notte sta acchianannu.”
Riposa in pace compà.
Caltanissetta si sveglia e piange Manlio Pasqualino. Era gioia, ma anche e soprattutto, sensibilità e dolcezza
Sab, 29/03/2025 - 09:14
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