Una gita di terza media, una richiesta economica e nessun dettaglio sulla programmazione. Sono questi i primi elementi protagonisti di una vicenda che ha sollevato lamentele e incredulità da parte di alcune mamme i cui figli frequentano la terza media all’istituto “Filippo Cordova” di Caltanissetta. A farsi portavoce è Rosalba Castiglione, mamma di un’alunna, la quale ha anche dato un nome alla vicenda: “L’acquisto a scatola chiusa”.
Rosalba spiega che ieri mattina, 28 marzo, arriva sull’Applicazione Io una richiesta di pagamento di 180 euro, anticipo della quota per il viaggio di istruzione in Campania da pagare entro il 2 aprile. Tutto corretto se non fosse per il fatto che del programma della gita non vi è traccia. Successivamente, arriva la comunicazione della scuola dove le uniche informazioni sono che si terrà dal 12 al 16 maggio e che la quota complessiva è di 480 euro da versare tramite l’Applicazione PagoPa entro il 23 aprile, e che comprende il viaggio a/r in pullman, il soggiorno di 5 giorni e di 4 notti in un Hotel a 4 Stelle con trattamento di pensione completa, ingressi nei musei, come si legge nel messaggio notificato ai genitori, appunto, dall’Applicazione Io.
Inoltre, sempre come comunicato dall’Ap Io, si legge che “Il programma dettagliato con indicazioni della località dell’hotel, delle mete da visitare, degli accompagnatori e quant’altro, sarà inviato a breve e termina con “Si porta a conoscenza delle famiglie che, in caso di disdetta, il rimborso seguirà la normativa vigente”.
“Non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione dalla scuola sul programma della gita – racconta Rosalba Castiglione –, né sulle tappe da visitare e neanche quali sono gli alberghi. Nella chat di gruppo – prosegue – si sono scatenante le proteste, tant’è che una mamma ha anche detto che oggi bisogna avere gli avvocati per mandare i figli a scuola.”
Rosalba aggiunge che il “programma dettagliato” che la scuola avrebbe dovuto inviare a breve non è tutt’ora arrivato, e anche che in gennaio, tramite le rappresentati di classe, si era a conoscenza soltanto che la gita si sarebbe tenuta tra il 5 e il 9 maggio, date diverse da quelle specificate nella notifica di messaggio, e che la località era la Campania, più informalmente la Costiera Amalfitana.
Dunque, il punto della vicenda è la gestione della gita: pagare ma senza essere a conoscenza di cosa effettivamente si compra. In più, Rosalba solleva anche un’altra questione, ovvero le cresime. La parrocchia dove gli alunni devono ricevere il Sacramento della Cresima aveva chiesto alle mamme le date della gita per avere contezza e organizzare, quindi, quelle per la cerimonia.
“La scuola – dice ancora Rosalba – non può pensare di mandare una richiesta economica a scatola chiusa, io ti pago ma non so cosa compro.”
Rosalba, inoltre, scrive al preside dell’istituto una lettera, che di seguito viene riportata:
“Gentilissimo Preside,
Le scrivo per esprimere la profonda incredulità in merito alla gestione della gita scolastica per le terze classi dell’istituto. Poco rispettosa delle leggi, delle famiglie e soprattutto degli alunni.
Ieri mattina, alle 10,54, arriva sull’App IO la richiesta di pagamento dell’acconto per il viaggio d’istruzione Campania (Costiera Amalfitana) dal 12 al 16 maggio. Nessuna preventiva comunicazione, da parte della scuola a noi genitori né sulla tappa, né sulle date e nemmeno sui costi. Scopriamo solo adesso costi e che si va in Costiera Amalfitana. A gennaio le rappresentati di classe comunicano le date del viaggio dal 5 al 9 maggio. Ci si organizza di conseguenza.
Ma le date comunicate sono differenti da quelle inserite nella comunicazione di pagamento pervenuta: dal 12 al 16 maggio. Cosa importa se le famiglie si erano già organizzate?
La comunicazione della scuola sul viaggio arriva solo dopo le 15,30 ma non informa sul programma dettagliato con indicazioni delle località, dell’hotel, delle mete da visitare, degli accompagnatori e di ogni altra informazione rimandando a un laconico “sarà inviato a breve”.
Tutti elementi importanti e indispensabili per valutare l’adesione al viaggio che di certo non è regalato
E se i dettagli sono assenti nella comunicazione si sottolinea, tuttavia, che il versamento dovrà essere versato, come acconto, entro e non oltre il 2 aprile. Mi permetto di sottolineare come la scuola debba già essere in possesso di tutti i dettagli. Diversamente non ci sarebbe la conoscenza del prezzo.
La insufficiente e poco trasparente comunicazione prosegue con “In caso di disdetta il rimborso seguirà la normativa vigente in materia”. E da avvocato mi interrogo: ‘Disdetta di chi? Del partecipante? Della struttura alberghiera? Dell’agenzia organizzatrice? E i tempi?’
Tralascio che nel mese di maggio si somministra il Sacramento della Cresima.
Non si compra a scatola chiusa.
Cordialmente
Rosalba Castiglione”
In attesa di chiarimenti sulla vicenda, la redazione è aperta e disponibile a sentire il dirigente dell’Istituto.