Presentato ieri pomeriggio, 28 febbraio, nella sala convegni del Consorzio Universitario di Caltanissetta, il volume “Galassia Stalking” di Alessandro Miconi, Primo Dirigente della Polizia di Stato. Un evento promosso dall’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia e dalla Polizia di Stato, che ha visto un’ampia partecipazione di pubblico, con la presenza, oltre che delle autorità civili e militari, anche di studenti. In apertura, i saluti istituzionali di Manfredi Manule, Vice Prefetto aggiunto in rappresentanza del Prefetto di Caltanissetta, Chiara Armenia, di Walter Tesauro, sindaco di Caltanissetta, di Enzo Letizia, segretario nazionale ANFS e di Alfredo Saia, presidente dell’Ordine degli avvocati di Caltanissetta, i quali hanno sottolineato l’importanza di occasioni di confronto – come questo – sul fenomeno dello stalking, della violenza di genere, per sensibilizzare, ma anche per conoscerne le dinamiche, gli strumenti di prevenzione, e promuovere una cultura di trasparenza e di legalità.
Il testo tratta il tema degli atti persecutori, tra i più complessi fenomeni criminali della società odierna e mette insieme normative, strategie di difesa e offre un approccio anche dal punto di vista della criminologia. Il titolo, dove la parola “Galassia” precede il termine “stalking”, richiama il tema nella sua complessità caratteriale, presentando un inquadramento generale del fenomeno con i suoi aspetti strutturali, temporali, relazionali; con le relative tipologie di stalking, come il cyberstalking, lo stalking relazionale o emotivo, e anche i vari tipi di stalker esplorandone comportamenti, caratteristiche, le fasi di attivazione dei comportamenti persecutori. Il volume analizza le conseguenze dell’attività persecutoria sulle vittime e anche la classificazione di quest’ultime.
Edito da FrancoAngeli e con la prefazione di Emanuele Ricifari, già Questore di Caltanissetta, il volume nasce non solo dalla volontà dell’autore di offrire uno strumento che possa essere di aiuto sia agli addetti ai lavori e sia a chi vuole approcciarsi alla conoscenza del fenomeno e sia, inoltre, alle vittime; ma anche dall’interesse verso la multidisciplinarietà del fenomeno, diventato, oggi, emergenza sociale che riflette la crisi di una società dovuta all’affievolimento di alcuni valori, della coesione sociale, delle difficoltà affettive che si riscontrano nelle famiglie.

Il fenomeno dello stalking non riguarda soltanto la violenza di genere, ma si intreccia in contesti di violenza contro le donne, in quanto donne, e in quella domestica.
La presentazione del testo “Galassia Stalking” a Caltanissetta, prima tappa in Sicilia, è stata anche occasione di confronto e di dialogo, per lanciare un messaggio, soprattutto ai giovani, in cui la conoscenza del fenomeno, delle sue radici e ramificazioni, e della prevenzione è fondamentale. Ha visto al tavolo dei relatori il Questore della Provincia di Caltanissetta, Pinuccia Albertina Agnello, il Dirigente Generale di Pubblica Sicurezza, Emanuele Ricifari, il professore associato di Diritto processuale penale presso l’Università “Kore” di Enna, Agata Ciavola, il sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Caltanissetta, Piera Anzalone, il presidente dell’Associazione Galatea onlus, Valentina Matraxia, l’assistente sociale specialista/sociologa a indirizzo criminologo, Pina Ferraro Fazio.

Si è puntato il riflettore sull’importanza del lavoro di prevenzione, dove la capacità di ascolto è tra i pilastri principali, poiché attraverso l’ascolto si conosce il fenomeno, si ha l’occasione di parlarne affinché la vittima non si senta sola, ma anche dell’attività di sinergia tra istituzioni, forze di polizia, associazioni, autorità giudiziaria e sulla rilevanza della formazione anche delle forze di polizia e di tutti gli attori coinvolti nella rete antiviolenza. Inoltre, si è osservato lo stato dell’arte del territorio rispetto al tema stalking, dove la statistica del 2024 vede, per i reati di maltrattamenti contro familiari o conviventi avvenuti all’interno del territorio nazionale e divisi per Regione, la Sicilia tra i primi posti con un numero di 3.028 reati commessi; mentre per i reati di atti persecutori avvenuti all’interno della Regione e divisi per Provincia, Caltanissetta è al terz’ultimo posto con un numero di 157 reati commessi. Nel 2023, invece, circa i reati di maltrattamenti contro familiari o conviventi, avvenuti all’interno della Provincia e divisi per Regione, Caltanissetta è al secondo posto con un numero di 85 reati commessi, mentre 53 sono i reati di atti persecutori commessi.
Nel 2024, inoltre, come attività e misure di prevenzione previste dalla normativa vigente e attraverso un lavoro di attenzione e di istruttoria, sono stati notificati 84 provvedimenti di ammonimento per atti di violenza domestica, ai sensi dell’art. 3 del D.L. n. 93/2013, emessi d’iniziativa; 4 ammonimenti per atti persecutori e diffusione di immagini o video sessualmente espliciti, ai sensi dell’art. 8 del D.L. n. 11/2019, emessi su istanza della persona offesa; poi 7 proposte per l’applicazione della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza, ai sensi dell’art.4 comma 1, lett. I-ter del Codice Antimafia, che oggi si può applicare anche ai soggetti maltrattanti quali stalker.
Il reato di stalking è stato introdotto nel 2009 e con esso, a oggi, molteplici strumenti di contrasto alla violenza di genere; l’ultimo, il “Codice rosso” – legge 19 luglio n. 69 –, che prevede speciali procedure e strumenti a tutela delle persone offese da reati di violenza domestica e di genere.
Continua è la necessità di lavorare per poter dare una lettura di questi fenomeni attraverso la cosiddetta “lente di genere”, ovvero che richiede una piena conoscenza, anche per riconoscerne i segnali e intervenire con gli strumenti adeguati.
Durante l’incontro, moderato dalla giornalista Ivana Baiunco, si è posta l’attenzione anche sul fenomeno dello stalking al femminile, ridotto a livello locale, ma che trova ampio spazio di movimento a livello nazionale, dove l’autore donna da un punto di vista criminologico è meno pericoloso, e dove la vittima uomo, il più dei casi, non denuncia. Gli atti persecutori sono frutto di una carenza educativa al rispetto, compromettono relazioni sociali, familiari, professionali. Il fenomeno della violenza di genere si nutre di omertà, attraversa strati culturali, fa parte di una relazione tra uomo e donna dove, quest’ultima è in una posizione diversa e nonostante i passi avanti, nelle mura domestiche, ancora si trova in una posizione di pericolo.
Si è ascoltata l’esperienza del centro antiviolenza Galatea, attivo sul territorio, il cui operato attraverso l’assistenza telefonica è aumentato dopo il Covid. Molte chiamate arrivano da donne che vivono nei paesi della provincia e che hanno maggiore difficoltà a chiedere aiuto, poiché nelle condizioni in cui vivono non hanno la possibilità di raggiungere il centro fisicamente perché non automunite o perché non sanno come giustificare il proprio allontanamento da casa o per mancanza di risorse economiche. Spesso viene ignorata l’esistenza dei centri antiviolenza, e molte donne provano reticenza nell’affidarsi. Donne che non sono pronte a denunciare, a intraprendere il percorso di uscita dalla violenza per timore, per problemi anche legati alla violenza economica. E che prendono un primo contatto con il Centro per capire i processi di tutela successivamente alla denuncia.
Conoscere il fenomeno dello stalking, come nasce, come si sviluppa; saper riconoscere i segnali di allarme, come comportarsi quando inizia la persecuzione, conoscere le normative per offrire alla vittima strumenti importanti per gestire e per risolvere il problema. Il testo “Galassia stalking” può essere un aiuto concreto in questa direzione.