A un anno dell’arresto per violenza sessuale sul vicino di casa, si è aperto il processo davanti al tribunale di Aosta per un uomo di 58 anni di Caltanissetta. L’imputato, difeso dall’avvocato Massimiliano Bellini, non era presente in aula (era stata arrestata con le stesse accuse anche la coniuge, che si è poi suicidata in carcere a Torino). Durante la prima udienza sono stati sentiti i testimoni dell’accusa, tra cui la moglie della parte offesa, un uomo di 65 anni di Cogne.
La testimone ha spiegato che il marito aveva affittato a giugno del 2023 un alloggio di sua proprietà a una coppia proveniente da Caltanissetta. “I problemi – ha spiegato – sono iniziati durante l’autunno del 2023. I coniugi continuavano a chiamare mio marito perché chiedevano sempre dei lavori. Lo facevano anche in maniera autoritaria e mio marito, che è una persona sempre disponibile, cercava di assecondarli. Avevo notato in lui dei cambiamenti, ma non avevo capito.
Poi il 18 febbraio mio marito ha avuto un crollo emotivo”. La testimone spiega che non capiva cosa fosse accaduto e lui le ha detto: “Mi obbligano a spogliarmi”. La testimone ha aggiunto che lui era sconvolto, piangeva ma non le ha detto di più. Poi ha spiegato di averlo accompagnato dai carabinieri il 21 febbraio per sporgere denuncia.
“Mio marito non è più la stessa persona da allora e a parte quella frase non mi ha mai riferito nessuno dettaglio” ha concluso. In aula è stato sentito anche il sottoufficiale dei carabinieri che ha svolto gli accertamenti. Ha confermato che nell’appartamento dove si sarebbero svolte le violenze c’erano delle telecamere e le immagini sono agli atti: alcune sono state anche trovate archiviate sul telefonino dell’imputato.
“Quando la parte offesa è arrivata in caserma era provato emotivamente, traspariva una grande sofferenza” ha raccontato il sottoufficiale. L’imputato, che respinge le accuse sostenendo che si è sempre trattato di rapporti sessuali consensuali, è tutt’ora sottoposto all’obbligo di dimora a Caltanissetta. (ANSA).