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Rassegna Stampa. Caltanissetta, “Tariffe vecchie”: rincarato ticket per la refezione

La Sicilia - Luigi Scivoli

Rassegna Stampa. Caltanissetta, “Tariffe vecchie”: rincarato ticket per la refezione

Lun, 17/02/2025 - 11:30

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Nelle scuole nissene. La giunta ha dovuto adeguare i costi del servizio perché era fermo al 2010: l’aumento va da 10 a 60 centesimi per pasto in base al reddito.

La giunta comunale ha aumentato le tariffe del servizio di refezione, sia per gli alunni che frequentano le scuole dell’infanzia che per quelli delle scuole primarie e secondarie di primo grado della città. L’aumento si è reso necessario per «l’adeguamento ai prezzi di mercato dei prodotti e del costo del personale», e per la conseguente revisione in aumento dei prezzi chiesta e concessa alla ditta alla quale è stata affidata la gestione del servizio. Le tariffe sinora applicate «erano riferite al 2010 mentre negli anni successivi i costi relativi alla gestione del servizio hanno subìto sensibili variazioni» e non sono state sinora riviste. L’aumento varia da un minimo di 10 a un massimo di 60 centesimi per ogni pasto a secondo del reddito delle famiglie di appartenenza degli alunni che fruiscono del servizio. Le tariffe prevedono l’esenzione del pagamento per le famiglie con Isee fino a 3.000 euro mentre sono di euro 0,50 per le famiglie con Isee da 3.001 a 5.000 euro; di euro 1,80 con Isee da 5.001 a 9.000 euro; euro 2,50 con Isee da 9.001 a 14.000 euro; euro 3,80 con Isee da 14.001 a 20.000 euro; euro 4,80 con Isee da 20.001 a 27.000 euro, ed euro 5,30 con Isee superiore a 27.000 euro. Prevedono inoltre la riduzione del 30%per il secondo figlio che partecipa alla mensa scolastica, la gratuità del servizio per il terzo figlio e per i disabili riconosciuti. Il Comune ha affidato la gestione del servizio alla ditta «Elior ristorazione spa», con contratto di 3 anni che scadrà a fine anno ma prevede la possibilità di proroga per altri 3 anni. L’aggiudicazione è stata effettuata per il prezzo unitario per singolo pasto di 4,68 euro, oltre l’Iva, per presunti 257.323 pasti annui per l’importo complessivo di 3 milioni 620.040 euro più Iva che ora, però, è stato aumentato a 5,10 euro oltre l’Iva «in considerazione del rilevante aumento dei prezzi dei beni alimentari e del costo del lavoro a seguito del recente rinnovo del contratto collettivo di lavoro della categoria». Per cui l’aumento del costo del servizio è stato del 10,11%.