La procura di Termini Imerese (Palermo), ha chiesto il rinvio a giudizio per i tre imputati maggiorenni della strage di Altavilla Milicia. Il 27 gennaio si terrà l’udienza preliminare, davanti al Gup Gregorio Balsamo, per Giovanni Barreca, marito e padre delle tre vittime, e la coppia fanatica religiosa, che si credeva esorcista, Sabrina Fina e Massimo Carandente, amici dei coniugi Barreca. Lo scrive il Giornale di Sicilia.
L’8 e il 10 febbraio 2024, nella villetta di Giovanni Barreca nel corso di un rito furono uccisi Antonella Salamone e due dei suoi figli, Kevin Barreca, di 16 anni, e Emmanuel di cinque. La terza figlia, minorenne all’epoca dei fatti, è anche lei imputata, davanti al Gup del tribunale minorile del capoluogo siciliano.
I tre imputati, secondo l’accusa, avrebbero svolto un rito che aveva l’obiettivo di liberare la villetta dei Barreca dal demonio. Particolare è la posizione dell’ex imbianchino Barreca, attualmente ospite di una Rems (residenza per l’esecuzione di misure di sicurezza) di Caltagirone (Catania), in quanto ritenuto non imputabile da un altro giudice di Termini Imerese: ipotesi non condivisa dal tribunale del riesame di Palermo, che ha accolto, in sede di appello, il ricorso dell’ufficio inquirente, guidato dal procuratore Ambrogio Cartosio.
Ora si attende la pronuncia della Cassazione, a cui ha presentato un’ulteriore impugnazione il legale del muratore, l’avvocato Giancarlo Barracato. Le tre vittime furono torturate prima di morire: Antonella Salamone, dopo la morte, sarebbe stata bruciata con la complicità della figlia maggiore, che ha ammesso di aver partecipato al “rito purificatorio” e dunque agli omicidi di madre e fratelli, compreso il più piccolo.
Il Gup Nicola Aiello, del tribunale per i minorenni, ha disposto una perizia psichiatrica anche su di lei, affidandola al neuropsichiatra Ugo Sabatello, docente all’Università La Sapienza di Roma. (ANSA)