Catania

Sparatoria tra clan rivali a Catania, 2 arresti

I carabinieri del nucleo Investigativo del Comando provinciale di Catania, su delega della locale Dda, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip etneo, nei confronti di Alfio Castagna e Renè Salvatore Distefano, ritenuti contigui al clan Cappello. Sono accusati di tentato omicidio e detenzione e porto illegale d’arma da fuoco, con l’aggravante del metodo mafioso e di aver agevolato la cosca. Si tratta dell’ultimo tassello di una articolata vicenda giudiziaria – con quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere e una recente sentenza della Corte di appello di Catania – avviata dopo le indagini condotto sulla sparatoria, avvenuta l’8 agosto del 2020, quanto affiliati ed esponenti di vertice dei contrapposti clan Cursoti Milanesi e Cappello si affrontarono in strada, provocando due morti e sei feriti. Le successive indagini, supportate anche dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, hanno fatto emergere il coinvolgimento dei due indagati. In particolare, secondo l’accusa, i due avrebbero partecipato al conflitto a fuoco, esplodendo diversi colpi contro Martino Carmelo Sanfilippo e Rosario Viglianesi, esponenti del clan rivale dei Cursoti milanese, senza, però, causarne la morte. “In un’indagine complessa e articolata come quella in esame, condotta mediante attività tecnica e di tipo tradizionale – spiega il procuratore di Catania Francesco Curcio -, hanno assunto un ruolo rilevante alcuni autori della condotta, poi divenuti collaboratori di giustizia, che sono stati esaminati più volte, sia per la necessità di riscontrare i dati investigativi acquisiti, sia al fine di verificare costantemente la stessa attendibilità dei dichiaranti e stimolarne ulteriormente il ricordo per acquisire nuovi e ulteriori elementi dì indagine”. I collaboratori di giustizia hanno raccontato l’antefatto della vicenda, ossia il contrasto tra Carmelo Di Stefano (Cursoti milanesi) e Gaetano Nobile (Cappello), nonché quello tra Salvuccio junior Lombardo (Cappello) e Giorgio Campisi (Cursoti milanesi), oltre alle fasi organizzative della spedizione e la dinamica effettiva del conflitto a fuoco. Fondamentali, inoltre, sono risultati gli accertamenti balistici e medico-legali.

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