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La Traina Albaverde rinuncia a proseguire il campionato di B1 di pallavolo femminile

Redazione 1

La Traina Albaverde rinuncia a proseguire il campionato di B1 di pallavolo femminile

Mer, 08/01/2025 - 18:31

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Come già anticipato dal nostro giornale la Traina Albaverde ha deciso di ritirarsi dal campionato di serie B1 di pallavolo femminile. La presidente Oriana Mannella ha spiegato le ragioni di questa decisione:

Dopo una lunga e dolorosa riflessione siamo arrivati alla conclusione di interrompere anzitempo la nostra avventura nel campionato di serie B1 che abbiamo affrontato per la prima volta nella nostra venticinquennale storia.

Le motivazioni che ci hanno portato a questa decisione sono molteplici e partono da lontano.

Tutto è legato alla esaltante e faticosissima vittoria dello scorso campionato di B2 arrivata dopo oltre un mese dalla fine della stagione regolare e grazie solo ad un triplice turno di play off che ha allungato la fine del campionato fino alla prima settimana di giugno.

La nostra programmazione è partita quindi con oltre quaranta giorni di ritardo rispetto a tutte le altre formazioni e con il peso di un aggravio economico derivato da tre onerosissime trasferte nel centro Italia e in Sardegna.

In una prima istanza siamo stati tentati a rinunciare alla B1 e a vendere il titolo visto le immediate difficoltà a ingaggiare un tecnico e ad approntare un roster adatto alla categoria, considerato che la scelta di allenatori e giocatrici di valore si era ristretta notevolmente in quanto buona parte accasati.

Poi, dopo avere iscritto la squadra, abbiamo deciso di imbarcarci lo stesso in questa avventura di comune accordo con il main sponsor TRAINA SRL anche se non avevamo la stessa copertura economica dell’anno precedente e saremmo andati incontro ad un campionato logisticamente più oneroso con ben dieci trasferte oltre stretto divise tra Lazio, Puglia, Abruzzo, Campania e Calabria.

La preparazione precampionato è partita con una settimana di ritardo per come programmato dall’allenatore con cui abbiamo iniziato la stagione che non ha voluto a fianco un preparatore fisico. Inoltre lo stesso tecnico a fine settembre non ha saputo superare le problematiche di tipo familiare a cui è dovuto andare incontro, decidendo di non continuare il rapporto e di fatto, in attesa dell’ingaggio del nuovo coach, costringendoci a giocare le prime tre gare di campionato senza il primo allenatore in panchina.

Sul piano tecnico l’idea di squadra che avevamo disegnato per iniziare il campionato contava sull’apporto di Noemi Spena e Jennifer D’Antoni che erano state l’asse attorno al quale avevamo costruito la vittoria del campionato di B2.

Invece le due atlete, dopo un lungo periodo di riflessione, a fine agosto dichiaravano forfait con motivazioni diverse costringendoci a ritornare sul mercato dove abbiamo trovato alternative sicuramente non alla stessa altezza.

Con una squadra ringiovanita, anche se di prospettiva, e con un allenatore che decideva a fine settembre di non continuare il rapporto, solo negli ultimi giorni di ottobre abbiamo potuto dotare il roster di un allenatore di esperienza che ha ricominciato praticamente da zero la preparazione supportato dal preparatore atletico che costituiva un cavallo di ritorno.

In mezzo a mille difficoltà tecniche e con un evidente problema di mancanza di esperienza, che si manifestava nei momenti cruciali delle vari set, abbiamo cominciato il campionato perdendo le prime quattro partite e trovando la prima vittoria al tie-break alla quinta giornata.

Dopo le successive tre sconfitte nei tre derby siciliani, dalla nona alla undicesima giornata (ultima prima della sosta natalizia) abbiamo racimolato solo tre punti in tre gare con il conseguente penultimo posto in classifica con 5 punti a ben nove lunghezze dalla zona salvezza.

Quindi campionato compromesso.

Ma più che la posizione in classifica le motivazioni che hanno portato a valutare il ritiro dal campionato sono partite da cinque presupposti che potete mettere in ordine di importanza secondo una valutazione soggettiva:

1. Le continue sconfitte, ma soprattutto l’incapacità di trovare vittorie da tre punti e le tante occasioni sprecate che ci hanno visto perdere per strada almeno altri cinque punti, hanno lentamente ma inesorabilmente fatto allontanare gli sponsor con alcuni di loro che hanno disatteso le promesse di inizio stagione e altri che hanno rinnegato impegni presi a campionato in corso. E’ bene precisare che l’apporto della TRAINA SRL nelle precedenti tre stagioni è stato determinante e in questa, anche con un budget sensibilmente ridotto, costituiva un apporto importante ma questa volta ancora meno decisivo senza l’accompagnamento di altri imprenditori.

2. L’apporto e l’entusiasmo del pubblico a fine campionato di B2 che ci aveva dato la spinta decisiva nella scelta di affrontare anche il campionato ad handicap in serie B1, sono venuti meno già dalla campagna abbonamenti con numeri notevolmente al di sotto delle aspettative con 44 abbonamenti interi (di cui 10 riconducibili alla stessa persona) e 5 ridotti. E anche lo sbigliettamento nell’arco delle sei partite casalinghe è stato, a dir poco deludente, con una media di 57 paganti (tra interi e ridotti). Insomma una media totale di 100 spettatori paganti tra abbonati e ingressi singoli.

3. Con questa scarsa presenza di pubblico e un tessuto economico locale assente, anche l’Amministrazione comunale e la classe politica locale si sono mostrate indifferenti alla grande opportunità che veniva data da una società che portava il nome di Caltanissetta in giro per l’Italia. Basti pensare che una società come il Marsala Volley, anch’essa militante in serie B1, ha ricevuto dalla Regione Siciliana un contributo di 50mila euro così come la Nissa Rugby il cui campionato non è comparabile con nessuno di quelli riferiti al calcio, al basket e alla pallavolo.

4. La scarsa partecipazione di tutto il mondo locale che gravita attorno alla pallavolo con la quasi nulla presenza degli operatori (arbitri, giocatori, tecnici e dirigenti federali territoriali) che riduceva al minimo l’apporto di divulgazione e la spinta di emulazione che un campionato di alto livello come la terza serie nazionale poteva dare sul piano della promozione di questo sport.

5. Infine anche l’impegno della squadra, soprattutto delle riconfermate dalla stagione precedente, non ha mai raggiunto le punte di rendimento manifestate nella parte finale del campionato passato ed è man mano scemato nelle ultime giornate proprio quelle che potevano essere decisive per rilanciare la classifica (con tante occasioni sprecate di conquistare ulteriori punti). Subito dopo la sconfitta alla nona giornata con il Pescara ultimo in classifica, i procuratori di alcune ragazze hanno cominciato a far intendere che, proseguendo l’andazzo in negativo, le atlete avrebbero preferito cambiare aria nel mercato invernale e questo ha creato una sorta di fuggi fuggi generale, a cui la squadra con il proprio capitano ha cercato di porre rimedio in extremis ma quando già alcune giocatrici avevano trattative ben avviate con altre squadre.

Quindi prendendo atto che un po’ tutto l’ambiente di addetti ai lavori, di appassionati, di imprenditori locali, di politici non ha colto l’importanza di quella che era stata una conquista storica per la città e, calcolato che per concludere la stagione da sola la dirigenza avrebbe dovuto sopportare un onere finanziario sicuramente non giustificato dalla quasi totale indifferenza che la circondava, si è deciso di comune accordo con il main sposnsor TRAINA SRL di porre fine ad una emorragia economica senza senso e senza che nessuno si preoccupasse di dare un apporto magari non completo ma rassicurante in termini di vicinanza economica e non solo.

Nonostante l’amarezza si è deciso di dedicare le vacanze natalizie a cercare di dare alle atlete la possibilità di cambiare squadra nella maniera più indolore possibile, sbloccando da subito su loro richiesta il loro vincolo con la nostra società, e per questo non è stata ufficializzata da subito la decisione di ritirarsi dal campionato (nonostante dopo Natale era oramai nell’aria).

E in questo senso sono state valutate anche situazioni alternative (come ridurre il roster cedendo le atlete con i rimborsi più alti e portando avanti il campionato retrocedendo ma salvando il futuro in B2). Ma anche in questo caso le valutazioni negative sono state maggiori di quelle che propendevano per il prosieguo del campionato “costi quel che costi”.

Quindi ora il dado è tratto. Si riparte da zero. Da un minivolley in crescita esponenziale, da un settore giovanile da rilanciare con maggiore partecipazione e tempo da dedicare, da un settore amatoriale che non conosce crisi. L’Albaverde come nel 2015, dopo 10 anni riparte da zero, dieci anni fa furono le nostre figlie e nipoti a darci la spinta per ricominciare dal settore giovanile con una cavalcata che dalla prima divisone ci ha portato in B1. Ora siamo alla ricerca di nuovi stimoli.

Prima di chiudere è doveroso ringraziare lo staff con in prima battuta i volontari che ci hanno dedicato la loro professionalità senza chiedere nulla in cambio, lo staff composto da professionisti di alto livello che ci ha aiutato a portare in alto il nome della TRAINA Albaverde, ai pochi tifosi affezionati e ora addolorati che ci sono stati vicino fino all’ultimo e agli sponsor (soprattutto quelli storici che ci hanno accompagnato in questo percorso di crescita).