Nel lago di Fanaco, come dall’idrografico della Regione Siciliana, che eravamo ancora a zero dei volumi invasi nei primi giorni di dicembre 2024. Ma attorno al 12/13 gennaio 2025, con moltissime piogge di alcuni giorni, come da elementi sulla pagina 19 del Giornale di Sicilia, sembrerebbero, anche se manca ancora un volume idrografico, che, adesso, siano stati dati di un inizio dai 2 milioni di metri cubi per alcuni comuni, tra cui quegli abitanti di Agrigento e Canicattì, per non dire che nel “Lago Magazzolo”, chiamato pure sulla “Diga Castello”, a circa pochissimi chilometri del comune di Bivona, che, già, si spuntavano dai 4,28 Mmc, proprio nei primi giorni di dicembre. Sono anche convinto che l’acqua sul “Fanaco”, nel mese di febbraio, dovrebbero arrivare sicuramente a più di 5Mmc. Certo, guardandoci, e purtroppo da tantissimi anni, che ci fu un “PIANO DEL LAGO”, sia a Caltanissetta, dove adesso c’è solo un nuovo stadio Tomeselli, nonché a quello di Mussomeli, dove si tratta, invece, di un REN (Reddito Energetico Nazionale), come dire di un enorme di impianto di centinaia di fotovoltaici. Otto anni fa, venuto dalla Contrada Torretta e, poi, dalla Crocifìa, ci siamo andati su quel nostro “Piano del LAGO”, e fatto pure di alcune foto, per vedere e capire cosa fossero tutti di quei grandissimi pannelli dell’Enel, nonché nel sistema di accumuli. Ma, ancora oggi, qui, si vedono da quella mappa dall’alto, e che si trovano sempre in quelle zone molto particolari del nostro territorio. Mi verrebbe da rivederli, lì vicino, sia sullo “Stallone di Cantacucchi”, nonché su “Masseria di Bonanotte”. Parlarne di tutte quelle contrade, si capisce che ci sono un mare di cose da non dimenticarle. Tutti pensano che di quegli antichi feudi fossero solo allora di un unico del principe Lanza di Trabia, ma in effetti, in particolare, nel periodo del ‘700, per esempio, sia del feudo “Bonanotte” sul marchese di Ventimiglia, oppure di quel barone Messina Cicchetto sulla “Crocifìa”. Proprio in quella zona dell’ex feudo, come dire di quel “Lago”, là in alto, a 366m e, forse, per più di un milione di metri quadri d’acqua, che lo descrisse pure il Giacona nel 1828, e che era esteso in 174 salme di terre, con le contrade del “Piano della Madonna”, del “Piano del lago” e di “Girafici” (Cerausi). Il Giunta, nella Storia di Bompensiere, ritiene che “Crocifìa” derivasse dall’arabo “hargi hafia” (terra arsa), anche se qualcuno crede che “hargi hafia” sia molto probabile per l’origine del nome di “Girafici” (definito Cerausi in dialetto), nonchécome anche della nostra contrada “Girafi”, nellalimitrofa di “Casazza”. Comunque, al di là di tutto, io sono convinto che di quel dolcissimo “LAGO”, nella zona vicino a “Crocifìa”, fosse tantissimo e pieno d’acqua, fino alla fine del ‘800, in cui ci furono pure molti pesci, dei boschi e senza del grano. Adesso, anche se esiste di quel nome, non c’è più quell’acqua del lago in alto, nemmeno di tantissimi alberi. Ci sono solo di quegli enormi di impianti fotovoltaici. Ed è meglio più di un secolo fa o quello solo di oggi? Chissà.Intanto, completandoci su questo piccolo articolo del vocabolario siciliano dell’800 di Antonio Traina, che “ddu’ ‘ranni LAGU” si intendesse di una “grande estensione d’acque permanenti”, ed anche di una “grande abbondanza di checchessia”! Nonché, pure, di “esseri ‘nt’on LAGU di suduri”, e cioè come dire di “essere in un lago di sudore”! Caspita! Eravamo, allora, nel tempo di quel tempo lontano ed, ora, ormai perduto!