Convocata d’urgenza l’Assemblea dei Centri di dialisi dell’Ads, l’associazione più rappresentativa in Sicilia, riunita a Palermo. C’è molta preoccupazione per il caos che si è creato attorno al nuovo tariffario nazionale sulle prestazioni e i Lea: c’è attesa per il pronunciamento a fine mese della camera di consiglio del Tar del Lazio che si esprimerà sul merito del decreto del ministro Schillaci. La pec, trasmessa due giorni fa a tutti gli operatori del sistema sanitario in Sicilia dalla direzione generale a firma di Daniela Faraoni, “non chiarisce in maniera esaustiva come procedere per i prossimi due mesi”, spiega l’Ads.
I Centri, 4 mila i pazienti in cura nell’isola, sono pronti ad assumere clamorose iniziative di protesta contro i tagli per alcune prestazioni che si ripercuoteranno inevitabilmente sui pazienti a fronte dell’aumento dei costi per il personale e per l’energia dovuti all’inflazione. Intanto invitano il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, a fare di tutto per scongiurare il default dell’intero sistema delle strutture convenzionate e ad assumere provvedimenti conseguenziali riconoscendo il ruolo strategico che svolgono i Centri di dialisi con la loro presenza massiccia a livello territoriale e soprattutto lì dove il sistema pubblico è carente.
“Sia il tavolo tecnico sia quello
economico della Regione devono tenere conto delle difficoltà che stiamo
affrontando e allo stesso tempo valorizzare il lavoro che svolgiamo
quotidianamente ormai da tantissimi anni, spesso supplendo alle lacune del
pubblico”, dicono il presidente e il vice presidente dell’Ads, Giuseppe Verde e
Livio Marrocco, che ricordano come “i Centri di dialisi rappresentano un valore
aggiunto per il sistema pubblico che però, per vari motivi, non ne sfrutta la
potenzialità per migliorare i servizi alle persone che necessitano di cure”.
L’Ads è disponibile ad aprire immediatamente un confronto con il governo Schifani al quale tende la mano. “In questo momento la sanità sta soffrendo, siamo pronti a mettere a disposizione le nostre strutture per abbattere le liste d’attesa”, concludono Verde e Marrocco.