(Adnkronos) – Sono stati trovati questa mattina, alla ripresa delle ricerche, i corpi di due dei tre dispersi sotto le macerie delle pensiline del deposito di carburanti Eni di Calenzano, Firenze, dove ieri mattina alle 10,20 si è verificata un’esplosione. Lo si apprende da fonti dei soccoritori. Si attende la conferma ufficiale del ritrovamento da parte della Procura di Prato, che sta conducendo le indagini. Il bilancio provvisorio dell’esplosione sale così a 4 morti, un disperso e 26 feriti, nove dei quali portati in ospedale dalle ambulanze del 118 più altri 17 che si sono presentati da soli in pronto soccorso, con problemi meno gravi. “In questo momento abbiamo quattordici persone in ospedale, delle quali sette all’ospedale fiorentino di Careggi, cinque a Prato e due in condizioni critiche al centro grandi ustioni di Cisanello a Pisa. Ho parlato con alcuni dei feriti, sono ovviamente molto scossi. Ma almeno le condizioni dei sette a Careggi e dei cinque a Prato appaiono senza pericolo di vita”, ha detto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, intervistato questa mattina a ReStart su Rai 3. L’area dove si trova il deposito Eni, sito sotto normativa Seveso perché a rischio di incidenti rilevanti, secondo Giani non è ideale per un deposito di stoccaggio con 24 serbatoi di carburanti, “ma è evidente che lo era quando è stata realizzata, perché era aperta campagna e vi era l’immediato collegamento con l’autostrada”, ma “nel frattempo a Calenzano si è sviluppata una forte zona industriale, l’area tra Firenze e Prato si è densamente abitata e per il futuro sicuramente non si presenta appropriata una collocazione di questo genere”, e “indubbiamente dovranno essere revisionate le attività svolte”. Il procuratore Luca Tescaroli ha intanto aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo. Al vaglio anche le ipotesi dei reati di lesioni colpose aggravati dalla violazioni delle norme sulla sicurezza sul lavoro ed anche il disastro colposo. A esplodere, innescando un incendio, sarebbe stata una delle autobotti presso le pensiline di carico, nella zona dove viene caricato il carburante: è questa l’ipotesi su cui lavora la Procura di Prato. “Allo stato è possibile evidenziare che al momento dell’esplosione erano presenti diverse autobotti parcheggiate all’altezza degli stalli di approvvigionamento del carburante”, ha detto ieri il magistrato dopo il lungo sopralluogo. Domani, mercoledì 11 dicembre, sarà intanto giornata di lutto regionale in Toscana, come ha annunciato il presidente Eugenio Giani al termine della riunione della Giunta ieri sera. Il Comune di Calenzano ha proclamato due giorni di lutto, ieri e oggi. Sempre per domani, Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato uno sciopero generale provinciale di quattro ore (fine turno) con manifestazione (14,30-16,30) a Calenzano. “Siamo di fronte all’ennesima tragedia sul lavoro con dimensioni e risvolti ancora da capire su vari fronti. Quello che è successo è inaccettabile, attendiamo il lavoro degli inquirenti per fare luce sulle modalità di quanto accaduto. Senza sicurezza non c’è lavoro, non c’è dignità, non c’è vita”, hanno detto i sindacati. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)