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Caltanissetta, “Il Fantaboschio” in scena al teatro Margherita con “I meravigliosi bambini di Oz” scritto e diretto da Stefania Zigarella

Un Natale all’insegna delle storie e dell’arte del teatro quello che i bambini della scuola “Il Fantaboschio” di Caltanissetta vivrà il 19 dicembre, al teatro Regina Margherita, alle ore 19:30, con lo spettacolo “I meravigliosi bambini di Oz” realizzato dalle maestre Letizia Tamburello, Massimiliana Calosso, Giorgia D’Amico, Claudia Miccichè, Alessia Ciancio, Martina Gioè e scritto e diretto da Stefania Zigarella, regista, attrice, educatrice teatrale e presidente dell’associazione teatrale “Salto nel Vuoto”.

Sulle orme di un grande classico della narrativa dell’infanzia, i bambini porteranno in scena una storia rivisitata, cucita su misura con e per loro, dove, insieme a Dorothy, al suo cane Totò e al fianco dei compagni di viaggio il Leone codardo, lo Spaventapasseri e il Taglialegna di latta, daranno occhi e voce anche a due tematiche importanti: la diversità e i “no”.

“Grazie alla rivisitazione della storia – spiegano Stefania Zigarella e le maestre – i bambini affrontano la tematica del poter dire di ‘no’ e di sentirsi in diritto di dirlo se qualcosa non gli piace. È un modo per rappresentare la loro asserzione all’interno del mondo dove il ‘no’ significa ‘esisto anche io’.”

Infatti, nella rivisitazione della storia, durante lo spettacolo, nel momento in cui gli altri personaggi diranno a Dorothy di seguire il sentiero dorato, lei si negherà, dirà di “no”, sceglierà di dirlo; in particolare, Dorothy incontrerà gli altri personaggi della storia non durante il suo cammino, ma quando sarà ferma, dopo ogni volta che dirà di “no”.

Continua ancora Stefania Zagarella: “Questi ‘no’ poi scompaiono attraverso l’autorevolezza degli adulti, perché l’attenzione è rivolta all’importanza nel capire quando dare rilevanza a ciò che vogliamo noi stessi.”

Allo stesso tempo, l’altra tematica che verrà affrontata è la diversità, dove al centro dell’attenzione ci sarà la famosa Strega dell’Ovest che “probabilmente un tempo – raccontano, invece, le maestre – era stata una bambina, diventata poi perfida strega perché magari aveva la faccia verde o perché aveva delle scarpe rotte.”

Uno spettacolo originale, dalle sfumature non solo divertenti, ma anche educative, frutto di un viaggio che i bambini hanno percorso insieme a Stefania e alle mastre dove, come afferma Stefania Zigarella, “le recite smettono di chiamarsi recite e possono prendere il nome di spettacoli, perché più vicini al teatro e alla funzione di crescita e a quella terapeutica dell’arte teatrale.”

Infatti, i bambini non andranno in scena con l’impostazione di pronunciare le battute imparate a memoria, ma sarà qualcosa di naturale, spontaneo, nato grazie all’attività laboratoriale e alle prove che si sono svolte durante il momento propedeutico alla messa in scena; attività che, come spiega Stefania Zigarella, sono mirate a normalizzare certe sensazioni che i bambini affrontano.

“Il timore, l’imbarazzo, la paura di sbagliare vengono affrontati e viene accettato il fatto che siano normalità, così come viene rispettato sin dall’inizio il carattere dei bambini, la loro individualità, la loro indole per poi spingere laddove il conduttore nota una propensione, anche se c’è della timidezza. Al contrario – prosegue Stefania Zigarella –, rispettare anche laddove il bambino si sente a disagio a dire o a fare determinate cose. Tutto questo proprio perché il teatro deve essere uno strumento che li accompagna in un mondo di elaborazione delle cose che accadono.”

I bambini, difatti, andranno in scena con musiche diverse dalle tipiche per bambini, e con i microfoni ad archetti – non più aiutati dalle maestre –, proprio per dare loro l’opportunità di essere autonomi e di confrontarsi con l’esperienza che andranno a vivere. In più i testi sono scritti in modo tale che aderiscono alla personalità di ogni bambino perché “cerco sempre di mettere in ordine ciò che percepisco da loro affinché attraverso il teatro riesco a dare voce a cose che loro non riescono ancora a elaborare o a tradurre in parole.”

“I meravigliosi bambini di Oz”, tuttavia, è solo un incipit di quello che in realtà verrà svelato in giugno nello spettacolo di fine anno. E, inoltre, è stata scelta proprio la storia del famoso Mago di Oz, proprio perché forte era il desiderio di rappresentarlo come percorso di crescita, nell’incontro dei vari personaggi e di ciò che accade intorno a loro. E i bambini con questo assaggio di Natale andranno a lanciare agli adulti un primo messaggio chiaro: “Noi ascoltiamo, vediamo tutto ciò che fate; lo apprendiamo come fossimo delle spugne e una parola, a volte, può essere pesante e farci sprofondare in sensazione che ancora non conosciamo” come spiegano la regista e le maestre

E in questo spettacolo la magia risiede anche nel ruolo delle maestre, non più dietro le quinte, ma anche loro personaggi, parti integranti dello spettacolo che, insieme ai bambini, affrontano il percorso fino in fondo, li accompagnano in scena come un gioco in cui anche loro giocano con entusiasmo e “sono dei perfetti navigatori e anche timonieri” conclude Stefania Zigarella.

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