(Adnkronos) – Tutto lo sterminato archivio del regista Franco Zeffirelli (1923-2019) sarà digitalizzato e messo online, "con l'obiettivo di aumentare la fruibilità e avvicinare gli studiosi e il vasto pubblico al mondo dell'opera lirica e dello spettacolo". Lo ha annunciato oggi il figlio adottivo Pippo Zeffirelli, presidente della Fondazione Zeffirelli, che ha sede a Firenze. L'Archivio Zeffirelli, dichiarato dal Ministero della Cultura di interesse storico particolarmente importante per la storia artistica e culturale italiana ed internazionale, è custodito a Firenze dal 2017 quando la Fondazione si stabilì nel Complesso di San Firenze, a due passi da Palazzo Vecchio. Per volere del Maestro, i materiali di lavoro di oltre 70 anni di carriera, prima custoditi nella sua residenza romana, furono messi a disposizione del pubblico nella città natale del regista. La volontà di Zeffirelli era quella di rendere il proprio personale patrimonio artistico accessibile a fini divulgativi e didattici. La Fondazione Zeffirelli, attraverso l'Archivio, la Biblioteca delle Arti e dello Spettacolo e il Museo, promuove infatti iniziative volte alla divulgazione della cultura legata all’arte dello spettacolo e alla formazione di studenti nell'ambito delle discipline del Teatro di prosa, dell'Opera in musica e del Cinema. Se una piccola parte dei materiali d’archivio più significativi sono andati a popolare le 24 sale del Museo Zeffirelli, la gran parte rimane inaccessibile al grande pubblico, per motivi di sicurezza e conservazione. "Da alcuni anni la Fondazione Zeffirelli ha intrapreso un percorso di schedatura e di digitalizzazione dei materiali dell'archivio, sotto la supervisione e il supporto scientifico della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana – ha detto Pippo Zeffirelli – L'iniziale finalità conservativa ha aperto la strada a ulteriori obiettivi di fruizione e valorizzazione. A lavoro ultimato, i materiali dell'archivio saranno consultabili dagli addetti ai lavori ma anche da un pubblico di non specialisti". Attualmente, ha precisato Pippo Zeffirelli, è stata ultimata una prima fase di schedatura informatizzata della documentazione dell'archivio, utilizzando il software ArDeS sviluppato dal Centro Archivistico della Scuola Normale Superiore di Pisa. La serie "Teatro di prosa", che contiene i materiali di lavoro relativi alle 35 commedie messe in scena da Zeffirelli, è pertanto già consultabile online. "L'importanza di tale attività è stata riconosciuta dal Ministero della Cultura e dalla Direzione Generale Archivi, che ha stanziato un finanziamento nell'ambito della ricerca scientifica per la sua prosecuzione", ha sottolineato il presidente della Fondazione Zeffirelli. "Il progetto di schedatura e digitalizzazione dell'archivio Franco Zeffirelli rappresenta un esempio virtuoso di valorizzazione del patrimonio archivistico, che unisce innovazione tecnologica e tutela della memoria storica. La Direzione Generale Archivi è orgogliosa di sostenere questa iniziativa, che non solo garantisce la conservazione di materiali di inestimabile valore, ma li rende anche accessibili a studiosi, appassionati e nuove generazioni", ha dichiarato il direttore generale Archivi del Ministero della Cultura, Antonio Tarasco. Da alcuni mesi la Fondazione Zeffirelli ha voluto indirizzare la propria attività di digitalizzazione anche verso un pubblico più ampio, con l'obiettivo di avvicinare i non esperti al mondo dell'Opera. Sono state, quindi, realizzate due sale multimediali immersive: le pareti della sala 2, dedicata a Maria Callas, sono adesso animate dalla proiezione di foto di scena e bozzetti che rievocano 4 allestimenti creati da Franco Zeffirelli per la Divina; nella sala 8 "Viva l'Opera!", i visitatori possono scoprire e apprezzare in maniera coinvolgente e immediata il grande lavoro di scenografia e di costume elaborato da Zeffirelli per la messa in scena di 10 opere liriche. Inoltre sono state messe a punto 10 esperienze in Realtà Aumentata, che consentono ai visitatori del museo di accedere in maniera interattiva ad alcuni materiali d'archivio non esposti. Dopo aver scaricato sul proprio smartphone o tablet l'applicazione gratuita "Zeffirelli Museo", realizzata grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, i visitatori potranno inquadrare 10 opere selezionate e contrassegnate nel percorso museale, e avere individualmente accesso a una vera e propria narrazione accompagnata da materiali inediti come bozzetti, disegni, oggetti e foto di scena, testi, contributi audiovisivi. Le esperienze sono state realizzate dalla startup R2A con il finanziamento dell'Unione Europea-Next Generation Eu. Nell'ottica di costituire un polo di divulgazione e ricerca nel settore dello spettacolo (e non solo), grazie a un accordo stipulato con la Direzione Teche della Rai, la Fondazione Zeffirelli ha accolto nella Biblioteca delle Arti e dello Spettacolo un punto di accesso al Catalogo Multimediale Rai. Si tratta del secondo punto di accesso nel capoluogo toscano dopo quello presente nelle Sede regionale Rai e sarà aperto al pubblico previa prenotazione. Questo permetterà agli utenti di accedere gratuitamente e consultare il repertorio digitalizzato e l’intera catalogazione testuale degli archivi della tv, della radio, delle fotografie, dei copioni e del "Radiocorriere". —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Mar, 24/12/2024 - 13:38