Le 29 Case della Comunità previste nel territorio etneo sono i luoghi chiave per la nuova assistenza socio-sanitaria. In prossimità della loro attivazione l’Associazione dei Comuni Siciliani (ANCI Sicilia) e Rete Civica della Salute (RCS) organizzano – lunedì 16 dicembre alle ore 10 a Gravina di Catania presso l’Aula Consiliare “Peppino Impastato” (via Marconi 6) – un scambio che coinvolgerà tutti i Sindaci dei Comuni della Città Metropolitana. L’incontro sarà preparatorio al confronto istituzionale con l’Azienda Sanitaria Provinciale.
Il dialogo tra le parti sociali e quelle sanitarie sarà cruciale per lo sviluppo delle Case della Comunità in cui i Comuni ed il Terzo Settore assumeranno comprimarie responsabilità, come stabilito dalle direttive del DM 77/2022. Gli Indirizzi regionali attuativi indicano che il Punto Unico di Accesso (PUA) sia condotto congiuntamente con il Servizio Sociale degli enti locali.
«Ogni Casa della Comunità è il luogo fisico di riferimento dove trovare risposta ai bisogni sanitari e sociali – spiega Pieremilio Vasta coordinatore regionale di RCS – occorre lavorare per l’efficienza di questa nuova interfaccia del sistema di assistenza. All’interno della Casa della Comunità, il Sistema Sanitario Regionale si coordina e si integra con il sistema dei Servizi Sociali attraverso un raccordo intersettoriale; ecco perché coinvolgiamo tutti i sindaci del territorio, perché sarà fondamentale la partecipazione attiva dei pazienti, dei cittadini e della comunità che potrà essere mediata dai Comuni e sussidiata dalla RCS attraverso i Riferimenti Civici accreditati».
«Le Case della Comunità nascono con l’obiettivo di diventare il primo elemento di contatto tra il cittadino, l’istituzione locale e il sistema sanitario pubblico. Sarà compito degli enti locali e degli enti preposti all’assistenza sanitaria – ha dichiarato Paolo Amenta, presidente ANCI Sicilia – fare in modo che diventino un modello virtuoso per l’assistenza di prossimità. Si tratta di un’opportunità importante per garantire un’assistenza capillare e continuativa ai nostri cittadini e noi amministratori dobbiamo essere pronti a dare risposte adeguate alle esigenze sanitarie e socio-sanitarie dei territori, dedicando maggiore attenzione ai soggetti fragili e ai pazienti cronici la cui assistenza oggi, purtroppo, ricade quasi esclusivamente sulle famiglie».
«Il convegno organizzato da Anci Sicilia e Rete Civica della Salute coinvolgendo le aziende sanitarie e i professionisti del settore – ha dichiarato Massimiliano Giammusso, vice presidente ANCI Sicilia – è l’occasione per fare il punto della situazione sull’attuazione delle misure sanitarie promosse nell’ambito del Pnrr, ma consentirà anche di acquisire la consapevolezza sulla necessità che le politiche sanitarie siano concordate attraverso il coinvolgimento e la compartecipazione delle comunità locali, con la diretta partecipazione degli amministratori locali e dei riferimenti del mondo sociale, del volontariato, delle categorie sindacali e professionali. Una consapevolezza diventata di straordinaria attualità in seguito all’ emergenza COVID, la cui gestione ha evidenziato come i sindaci siano usciti dall’astrattezza della previsione normativa di massima autorità sanitarie locale, per entrare a piene mani nella gestione del sistema sanitario e delle esigenze in tale campo dei propri concittadini».
L’obiettivo congiunto perseguito da Rete Civica della Salute e Anci Sicilia è ampliare la consapevolezza di tutte le parti coinvolte sull’evoluzione necessaria da attuare in ogni territorio, affinchè si creino le giuste condizioni per la piena realizzazione del sistema socio-sanitario previsto dal DM 77/2022 e finanziato dal PNRR Misura 6 Salute, nell’intento di costruire un piano integrato e partecipato di politiche attive nel campo della “Salute come Bene comune”, con particolare riguardo alla visione “One Health”.