SAN CATALDO. Riceviamo e pubblichiamo nota del sindaco di San Cataldo, avv. Gioacchino Comparato a proposito dell’emergenza idrica in Città.
“Non ci sono più scuse, né tempo da perdere. Da mesi stiamo fronteggiando una crisi idrica senza precedenti e, come ben sanno i cittadini, non si tratta di un temporale passeggero. Le scelte scarse o inesistenti degli ultimi decenni ci hanno consegnato un sistema idrico fragile, che ora mostra tutte le sue crepe.
Dall’inizio di questa emergenza, l’amministrazione comunale
ha messo in atto ogni azione possibile per alleviare il disagio, ma è bene
essere chiari: nessun Comune, da solo e con risorse minime, può risolvere
decenni di incuria, siccità cronica e infrastrutture vecchie. È ora di smettere
di ingannare i cittadini con mezze verità e “soluzioni temporanee”
che spostano solo il problema.
Chi oggi diffonde l’idea che “la nostra città sia piena d’acqua” deve sapere che ogni fonte idrica è stata attentamente analizzata, e l’equilibrio strutturale delle aree urbane non permette un’estrazione selvaggia che, parliamoci chiaro, distruggerebbe le fondamenta di molti edifici. Gli impianti costruiti negli anni ‘90 – e poi abbandonati – oggi non bastano neanche lontanamente a rispondere al fabbisogno della popolazione, triplicato nel frattempo. Per questo, i 5 o 6 litri al secondo di vecchie fonti sono come un cucchiaino in un pozzo.
Inoltre, siamo davanti a una realtà concreta: il 15 novembre, con molta probabilità, ci sarà una disalimentazione dal bacino dell’Ancipa, che lascerà la nostra città – insieme ad altre – ad approvvigionarsi con fonti alternative. Solo i Comuni senza opzioni rimarranno agganciati all’Ancipa, mentre noi faremo affidamento sui nuovi pozzi di cui si stanno ultimando i lavori.
Grazie a una collaborazione serrata con il gestore, alcuni di questi pozzi sono già attivi, come quello di c/da Roccella, che porta alla città 8 litri al secondo. Stiamo cercando di evitare turnazioni estenuanti, ma il fabbisogno resta alto e le risorse, drammaticamente, non sufficienti.
Nel frattempo, sono stati predisposti servizi di autobotti per chi non riceve acqua da troppo tempo, un palliativo che non può essere definitivo ma che cerchiamo di gestire con la massima efficienza per non lasciare nessuno indietro.
In questi giorni circolano voci infondate e notizie imprecise che non fanno altro che aumentare il clima di tensione tra i cittadini. È assolutamente falso che per il prelievo dell’acqua dai silos cittadini sia necessaria la carta d’identità. La confusione generata da certe affermazioni, non è che l’ennesimo tentativo di soffiare sul fuoco del disagio, speculando sulle difficoltà delle persone.
Ci preme rassicurare tutti che l’accesso all’acqua resta libero e garantito, senza barriere assurde o burocrazie inutili. Invitiamo i cittadini a diffidare di chi, anziché informare, cerca visibilità giocando con le paure e i bisogni della comunità.
È facile, in questo momento, cercare un colpevole visibile, magari i sindaci, in prima linea a gestire la tempesta con una barchetta che fa acqua da tutte le parti. Noi, state certi, non ci sottraiamo alle nostre responsabilità, ma pretendiamo rispetto per il nostro impegno e la nostra lealtà istituzionale. Vogliamo anche che chi ha i mezzi per intervenire con investimenti veri faccia finalmente la sua parte. Abbiamo chiesto e continueremo a chiedere fondi, solleciteremo ogni ente necessario. Questo Comune, e il sindaco stesso, non si tireranno indietro e la nostra voce non resterà inascoltata.
La situazione è urgente, le parole non bastano più. Servono azioni concrete e risorse immediate. Il Comune e questa amministrazione non smetteranno di battere i pugni finché a questa città verranno dati gli strumenti che merita, perché l’acqua, il diritto all’acqua, è sacrosanto”.