SAN CATALDO. Il dott. Giovanni Cosimo Bova, Anestesista Rianimatore della Casa di Cura “Regina Pacis” di San Cataldo (CL), è stato ufficialmente nominato Responsabile del Modulo di Anestesia e Rianimazione applicato alla Chirurgia Robotica.
“Ho accolto con piacere questo nuovo e impegnativo incarico – sottolinea il dr. Bova – per il quale ringrazio la Direzione Aziendale. Il ruolo dell’Anestesista durante gli interventi in chirurgia robotica è fondamentale. In fase di valutazione preoperatoria, l’indicazione chirurgica all’esecuzione dell’intervento con tecnica robot assistita è posta dal chirurgo in base alla sua esperienza, alle linee guida esistenti per l’intervento proposto ed al rapporto rischio/beneficio in base alle condizioni del paziente. Per quanto riguarda i criteri di esclusione, non esistono delle controindicazioni specifiche per la chirurgia robotica, ma valgono le stesse considerazioni in vigore per la chirurgia laparoscopica. Pertanto, le linee guida per la valutazione preoperatoria rimangono il riferimento anche per i pazienti candidati alla chirurgia robotica.
Tuttavia, si deve rivolgere particolare attenzione ai
pazienti con cardiopatia rilevante, gravi pneumopatie e obesità. Tali categorie
di pazienti presentano un elevato rischio di complicanze perioperatorie dovute
alla durata prolungata degli interventi e alla posizione di Trendelenburg.
Il posizionamento del paziente durante la procedura robotica varia in base al tipo di intervento eseguito e ha l’obiettivo di ottimizzare l’esposizione chirurgica. In particolare, in chirurgia pelvica come la prostatectomia robotica che eseguiamo normalmente, il paziente viene posizionato in Trendelenburg cosiddetto “spinto” con un’inclinazione del tavolo operatorio fino a 18-25° (in alcuni casi si raggiungono anche i 45°). Nella chirurgia dell’addome, al contrario, il paziente viene posizionato in anti-Trendelenburg. Infine, per alcuni tipi di chirurgia (es. chirurgia renale) la posizione prevede un decubito laterale.
Tutte queste posizioni hanno un notevole impatto emodinamico e respiratorio, che è generalmente minimo nel paziente sano ma potrebbe essere clinicamente rilevante nel paziente che presenta una ridotta riserva cardiopolmonare. In ragione di ciò, in Casa di Cura “Regina Pacis” ci avvaliamo del monitoraggio dell’entropia, del controllo del riscaldamento con misurazione della temperatura in continuo e della pressione arteriosa, anche cruenta. È importante durante la valutazione anestesiologica preoperatoria informare il paziente riguardo a tutti gli aspetti particolari della chirurgia robotica e identificare la presenza di eventuali condizioni di rischio”.