Salute

Palermo. Associazione a delinquere e traffico illecito di rifiuti, sequestrate due aziende

Redazione 3

Palermo. Associazione a delinquere e traffico illecito di rifiuti, sequestrate due aziende

Mer, 27/11/2024 - 09:32

Condividi su:

Associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti. Con questa accusa i carabinieri forestali del Centro anticrimine Natura di Palermo, su richiesta della Dda, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo nei confronti di 16 soggetti e 6 persone giuridiche fra Alcamo, Borgetto, San Giuseppe Jato, Partinico, Bagheria e anche Palermo. Sequestrate due aziende del settore, affidate ad un amministratore giudiziario, 16 autocarri ed eseguito un sequestro per equivalente di 153mila euro. Le indagini, avviate dal Nucleo investigativo di Polizia ambientale, agroalimentare e forestale di Palermo nel febbraio 2019 e proseguite fino al dicembre 2020, hanno fatto luce su un sodalizio criminale operante nel settore della raccolta, trasporto, gestione, recupero e smaltimento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi. I rifiuti – tra cui anche parti meccaniche di autoveicoli, batterie al piombo, rottami ferrosi, metalli non ferrosi, imballaggi metallici, apparecchiature elettriche ed elettroniche – venivano conferiti presso gli impianti sia da soggetti privati sia da ditte non autorizzate alla raccolta e al trasporto e, senza alcun tipo di trattamento, venivano miscelati tra loro per poi essere ceduti a titolo oneroso come rifiuti ferrosi non pericolosi. Un traffico, per il solo periodo delle indagini, stimato in oltre 3mila tonnellate di rifiuti per un profitto di oltre 300mila euro. In una delle aziende sequestrate sono stati rinvenuti 300 metri cubi di rifiuti speciali pericolosi che non avrebbero potuto fare ingresso all’interno dell’azienda in quanto non autorizzata al trattamento. Tra i rifiuti erano riconoscibili autoveicoli non bonificati, completi di plastiche, vetri, apparecchiature elettroniche, nonché residui di olii esausti, morchie e vernici già in parte convogliate all’interno dei canali di scolo delle acque di prima pioggia, con evidente pregiudizio all’ambiente.