CALTANISSETTA. “Giuseppe Moscati, essere cura avendo cura”, la commedia musicale ideata da Michele Albano, dopo il debutto nisseno dello scorso anno durante la Giornata del Medico e dell’Odontoiatria, arriva anche a Roma. Era il 4 febbraio del 2023 quando per la prima volta lo spettacolo ricevette gli applausi del pubblico presente al Teatro Regina Margherita durante l’evento scientifico, culturale e artistico, di cui lo stesso Albano curava la direzione artistica, promosso dall’OMCeO Provinciale di Caltanissetta e che ha visto la partecipazione anche del Presidente Nazionale della FNOMCeO Filippo Anelli.
Fu una serata di festeggiamenti, per i neo iscritti all’Ordine provinciale che prestavano giuramento e per i professionisti che ricevevano un riconoscimento per i 50 anni dalla laurea. I momenti più “istituzionali” vennero intervallati da altri dedicati all’arte, tra i quali per l’appunto la rappresentazione della vita di San Giuseppe Moscati attraverso una commedia musicale. Una figura scelta e una linea intrapresa grazie anche all’intuizione dall’allora presidente provinciale dell’OMCeO di Caltanissetta Giovanni D’Ippolito, recentemente riconfermato alla guida dell’Ordine provinciale anche per il prossimo quadriennio.
“Io ho una forma di ammirazione, devozione direi anche
da un punto di vista bello legato alla fede, visto che sono un credente anche
praticante, nei confronti di Giuseppe Moscati- ha affermato Michele Albano, che
ha poi aggiunto- mi ha sempre affascinato di questa figura il suo essere
pienamente uomo, il suo essere uomo di scienza, con quella S maiuscola, che
forse oggi un po’ abbiamo perso ed essere quell’uomo di fede che poi è
riconosciuto tant’è che è stato proclamato Santo”.
Qualche giorno fa, dunque, in occasione del convegno “Giuseppe Moscati: Un Santo, un Medico, un Amico. Patrono del Sistema di emergenza territoriale 118”, organizzato dalla Federazione Nazionale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri e dalla Società Italiana Sistema 118, l’attore e regista Aldo Rapè è tornato ad interpretare il ruolo del protagonista, il medico santo. Durante il convegno svoltosi nel pomeriggio del 6 novembre 2024 in presenza anche del Presidente della Conferenza Episcopale Italiana il Cardinale Matteo Maria Zuppi, si prevedeva infatti un estratto dell’opera “Giuseppe Moscati, essere cura avendo cura” di Michele Albano.
Una “grande emozione”, commentato l’ha definita lo stesso Albano, sia per il luogo in cui si è svolto l’evento e cioè l’Aula Magna della Pontificia Università Gregoriana, “è un luogo di formazione, di incontro – ha sottolineato il regista Michele Albano, nonché autore dei testi e coautore delle musiche insieme ad Eugenio Cardilllo- per tutti coloro che intorno alla fede vogliono avere un’esperienza di approfondimento e poi perché è una grande emozione anche da un punto di vista umano, trovarsi in un parterre di questo tipo dove c’era il Presidente della CEI, il Cardinale Zuppi, il gotha dell’Ordine dei Medici, ovviamente una grande scommessa e questa emozione è amplificata perché io cerco sempre di non essere la punta, come dire, di una piramide ma essere un fronte comune con tutti gli altri che mi collaborano.
Cerco sempre di avere una percentuale elevatissima di giovani nel cast, di figure anche di minore esperienza ma di grande qualità umana innanzitutto e poi anche artistica e che con me hanno voglia di mettersi in gioco ad armi pari e per obiettivi comuni, anzi direi per visioni comuni”. La delegazione del cast a Roma era composta anche dalla coprotagonista Francesca Luna Barone che interpretava Nina la sorella di Giuseppe Moscati e Alan Marotta impegnato nelle riprese, foto, editing video.
“Giuseppe Moscati, essere cura avendo cura” rientra nella rassegna di drammaturgia sacra contemporanea DramaTica di Michele Albano che, guardando al futuro, ha dichiarato: “Spero di poter continuare, con una modalità diversa, a portare avanti queste opere di drammaturgia sacra perché credo che la drammaturgia sacra contemporanea sia uno strumento privilegiato per parlare dell’uomo al di là della fede di appartenenza, ammesso che ci sia”.