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Gela. Il 30 novembre presentazione del libro “Cronache di donne, da Pandora al pandoro” di Clara Artale

Redazione 3

Gela. Il 30 novembre presentazione del libro “Cronache di donne, da Pandora al pandoro” di Clara Artale

Mer, 27/11/2024 - 09:42

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Sabato 30 novembre 2024, alle ore 17, a Gela – presso “Civico 111” (via Senatore Damaggio, 111) – avrà luogo la presentazione del libro “Cronache di donne, da Pandora al pandoro – Appunti sparsi sul senso di colpa (dolci inclusi)” dell’autrice Clara Artale.

Alla presentazione parteciperanno: Roberto Collodoro di “Civico 111” che farà i saluti, Domenico Russello di “Civico 111” che introdurrà l’evento, Denise Romano di “Non una di meno – Gela” che dialogherà con l’autrice e Maria Vittoria D’Arma di “Non una di meno – Gela” che concluderà l’evento.

Come riporta l’autrice, “ho scritto questo libro sotto la spinta di una spontanea esigenza. La necessità è giunta mentre riflettevo sulla condizione della donna ieri e oggi, con serie preoccupazioni rispetto a ciò che sempre più spesso la cronaca ci racconta. Credo che la nostra società stia cambiando velocemente, permettendo alle donne finalmente di riprendersi spazi che le sono stati negati per molti secoli, ma mi chiedo se siamo veramente pronti ad accogliere l’evoluzione del ruolo della donna nel mondo del lavoro e nel contesto familiare”.

“Nel saggio, che è un viaggio nella storia e nella mitologia alla ricerca del modo in cui la donna è stata descritta, mi chiedo: è nato prima il senso di colpa femminile o la sensazione che la colpa sia delle donne? Da Pandora in poi, che a causa della propria curiosità ha scoperchiato il vaso disobbedendo a Zeus e liberando tutti i mali (da allora in giro per la terra), incontreremo una serie di donne incriminate e vedremo se davvero sono responsabili (spoiler: no). Voglio interrogarmi sulla nostra società trattando un argomento complesso come quello delle donne con leggerezza, o così mi è sembrato”, conclude Clara Artale.

Sinossi del libro

Canto antico e canto moderno si incontrano in quella che vuole essere un’ode alla donna e alla sua facoltà di generare figli, idee, critiche, libri, poesie, unghie laccate e viaggi mentali ben accessoriati. Di partorire dunque con pancia, mani e mente. Da Pandora al pandoro (si specifica che il titolo era stato già deciso prima dei fatti social, con l’unico intento di alludere al peccato di gola e creare un’assonanza con la madre delle curiose) ci si interroga sul senso di colpa: è nato prima esso o la donna?