(Adnkronos) – Anche le zanzare nel loro piccolo hanno un microbioma, e fra i ‘batteri buoni’ del loro intestino ce n’è uno che potrebbe involontariamente ‘tradirle’ giocando a favore della missione di controllare questi insetti portatori di malattie. Sotto la lente degli scienziati è finita in particolare la Aedes aegypti, sulle cui ali ‘vola’ la Dengue, ma anche la febbre gialla e il virus Zika. Un nuovo studio pubblicato sul ‘Journal of Applied Microbiology’ potrebbe lanciare un assist ai programmi sanitari globali che, per arginare la diffusione di queste infezioni, puntano sul rilascio di zanzare maschio che sono sterili o che prevengono la trasmissione delle malattie. L”infiltrato’ che potrebbe dare una mano è il batterio Asaia: secondo gli esperti è in grado di accelerare i tempi di sviluppo delle larve di un giorno, il che potrebbe dare impulso ai progetti di allevamento di massa che devono produrre milioni di adulti. Questi programmi, osservano i ricercatori, possono essere notevolmente più efficaci dell’irrorazione diffusa di insetticidi, poiché le zanzare hanno sviluppato una resistenza a molte sostanze chimiche comunemente utilizzate. Il nuovo studio, condotto dalle università di Exeter (Regno Unito) e Wageningen (Paesi Bassi), ha esaminato il modo in cui il batterio Asaia influenza lo sviluppo delle larve di zanzara. “Sappiamo che ogni specie, compresi gli esseri umani, dipende da un microbioma, un complesso mix di microrganismi che vivono all’interno del corpo”, evidenzia Ben Raymond, professore del Centro per l’ecologia e la conservazione del Penryn Campus dell’università di Exeter in Cornovaglia. “Si pensa che i batteri Asaia siano parti benefiche del microbioma delle zanzare, ma questo non è mai stato rigorosamente testato sull’Aedes aegypti”. Quello che è noto è che “le larve di zanzara Aedes aegypti non possono svilupparsi senza un microbioma – prosegue l’esperto – e lo studio dimostra che due specie di Asaia possono giocare un ruolo benefico”. Il periodo larvale della zanzara Aedes aegypti dura solitamente circa 10 giorni, quindi accelerare di un giorno potrebbe rappresentare un prezioso impulso alla produzione di massa di zanzare maschio ‘programmate’ per la lotta alle malattie. Gli scienziati hanno pensato di aggiungere i batteri Asaia all’acqua in cui si sviluppavano le larve di zanzara. E hanno osservato due specie hanno effettivamente avuto l’effetto di velocizzare lo sviluppo. Il meccanismo non è chiaro, ma non sembra che questi batteri abbiano apportato benefici nutrizionali diretti. Sembrano invece aver modificato la comunità batterica più ampia, riducendo l’abbondanza di alcuni microrganismi, tra cui alcune specie che potrebbero essere leggermente parassite. I batteri Asaia rimuovono anche l’ossigeno, creando condizioni che producono gli ormoni necessari a favorire lo sviluppo. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Dengue, nel microbioma delle zanzare un batterio alleato per controllarla: lo studio
Mar, 05/11/2024 - 06:58
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