Il sistema stradale di una città è, in qualche modo, specchio della sua storia.
Sebbene Caltanissetta porti nel suo stesso nome (il composto qal’at + an-nisā ‘la rocca delle donne’) una forte impronta legata al medioevo, il sistema non registra immagini odonimiche legate a quella fase, anche per mancanza di certezze storiche e di personaggi che siano entrati nell’immaginario narrato della città. Piace pensare, con una vox populi priva di fonti documentarie, che, presso il castello oggi diruto, sia stato prodotto il primo cannolo della storia. Di certo, lì albergò e venne seppellita una figura storica di epoca normanna, ossia Adelasia di Adernò (ca. 1090 – dopo il 1142) figlia di Emma di Altavilla, figlia a sua volta del gran conte Ruggero I e della prima moglie Giuditta d’Evreux. Adelasia, frutto delle seconde nozze della madre Emma con Rodolfo Maccabeo di Montescaglioso, sposò a sua volta il conte normanno Rinaldo d’Avenel, da cui ebbe un figlio, Adam, che morì precocemente ed una figlia, Matilde, che sposò Costantino II Paternò, Conte di Butera e di Martana. Dopo la morte del fratello Ruggero, le vennero assegnate dalla corte normanna alcune terre presso Paternò, Aidone e Caltanissetta: il suo dominio venne confermato dallo zio Ruggero II di Sicilia (figlio di Ruggero I e di Adelasia del Vasto) nel 1142. Morì poi a Caltanissetta intorno al 1150 e venne seppellita nel Castello di Pietrarossa. Sembra che il corpo della donna avesse un vestito di velluto verde e in testa una corona di rame con una medaglia recante inciso il suo nome e la progenie. La Contessa Adelasia non riuscì a vedere la consacrazione dell’Abbazia di Santo Spirito, avvenuta tre anni dopo la sua morte, mentre era feudatario un suo nipote, Goffredo Licio di Montescaglioso, la prima figura storica di cui abbiamo notizie certe, che fu signore di Caltanissetta, Noto e Sclafani, nonché probabile signore di Lecce.
Nel sec. XVI la contessa Luisa Moncada ordinò di
trasferire i resti mortali di Adelasia, rinvenuti durante un crollo di una
porzione del castello, nella Chiesa di San Domenico, ubicata nello stesso
quartiere, ma oggi non se ne conservano né lapide né altre tracce materiali.
A questa prima presenza certa della storia nissena, donna e signora del castello, l’associazione Alchimia, ha chiesto di intitolare lo slargo antistante il cimitero monumentale degli Angeli presso cui insistono la Chiesa di Santa Maria degli Angeli, prima cattedrale della città, e gli stessi ruderi del castello di Pietrarossa.
La proposta è stata avanzata il 19/04/2023 e approvata con Delibera di Giunta un anno dopo. Oggi, a seguito dei pareri favorevoli della Soprintendenza e della Prefettura, si stanno approntando le fasi conclusive dell’iter e si attende che venga realizzata la lapide a contrassegno dello spazio con la relativa collocazione.
A breve, dunque, il primo nucleo abitato della città avrà una titolazione che ricorderà gli esordi della sua storia ricordando la nipote del gran conte Ruggero I di Sicilia. Largo Adelasia, contessa di Caltanissetta (sex XII) costituirà in ulteriore tassello di conoscenza della storia locale e di valorizzazione del quartiere Angeli.