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“Acqua equa per tutti”: cittadini di Caltanissetta, Enna e Agrigento manifestano davanti Palazzo d’Orleans a Palermo

Redazione 3

“Acqua equa per tutti”: cittadini di Caltanissetta, Enna e Agrigento manifestano davanti Palazzo d’Orleans a Palermo

Mer, 06/11/2024 - 11:53

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Poco meno di un centinaio di cittadini e comitati civici di Enna, Caltanissetta ed Agrigento stanno manifestando a Palermo, davanti Palazzo d’Orleans, sede della Presidenza della Regione, per chiedere risposte circa la siccità e la mancanza di acqua che sta colpendo le loro province. Tra i presenti anche rappresentanti di alcune delegazioni regionali del Codacons, il deputato regionale Ismaele La Vardera, Roberta Schillaci del Movimento 5 Stelle ed il sindaco di Enna, Maurizio Dipietro. Presente anche una delegazione di studenti universitari del comitato Trinacria. I manifestanti con i megafoni gridano “vergogna” e negli striscioni si legge “acqua equa per tutti”. Questa infatti è la richiesta che avanzano al presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, che sperano di incontrare per potere illustrare le loro richieste. “Da noi l’acqua arriva un giorno ogni sei giorni – spiega il sindaco di Enna, Maurizio Di Pietro – la richiesta concreta, che avanziamo al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, è capire cosa fa la regione per tutte le attività di sua competenza. Bisogna ricordare che non occorre muoversi solo in stato di emergenza, le difficoltà sono note da tempo. Ci aspettiamo che il prossimo anno la regione faccia la sua parte, in un contesto di modificazioni climatiche ben note. L’Ancipa, che è il principale fornitore della nostra zona, ha una condotta che oggi perde novanta litri al secondo, questo è estremamente preoccupante”. Ad Agrigento, invece, l’acqua in alcune zone “è mancata anche per 28 giorni consecutivi – afferma Daniele Marrali, che abita in città – oggi invece l’erogazione avviene una volta a settimana ma il disagio è forte”. Anche ad Enna e Caltanissetta l’acqua viene distribuita ogni sei giorni “ma siamo stanchi, viviamo con i bidoni accanto – spiega Annalisa Sferrazza, che vive nel capoluogo nisseno – chiediamo a Schifani di poter accorciare i turni. In alcune case vi sono problemi di pressione e l’acqua arriva soltanto quattro ore la notte”.

In piazza d’Orleans, tra i manifestanti, anche cittadini che sono rimasti senza acqua per oltre una settimana “anche 21 giorni consecutivi – racconta Emanuela Fragapane, che è giunta qui oggi da Agrigento per prendere parte alla manifestazione – eravamo nel bel mezzo dell’estate ed è stato un incubo. Andavamo alla fontana, per prendere l’acqua, anche due volte al giorno. Adesso va un po’ meglio ma l’acqua manca per sei giorni di fila. Siamo tre in famiglia. Abbiamo un bambino di otto anni e fare il bucato con la lavatrice è diventato impossibile”. Alla manifestazione presenti anche le donne del comitato delle mamme di Caltanissetta. “Abbiamo bambini piccoli – sottolinea Gabriela Bravo – spesso l’acqua arriva di notte e siamo costrette a svegliare i nostri figli anche alle quattro del mattino per lavarli. Non abbiamo alternative. Siamo disperate”. C’è chi, invece, spiega come si è dovuto arrangiare sfruttando ogni singola goccia d’acqua che giunge in casa: “siamo costretti ad adoperarci e a risparmiare quanta più acqua possibile – racconta Lina Falzone – ma la necessità aguzza l’ingegno. Quando facciamo la lavatrice, ad esempio, stacchiamo il tubo dello scarico e raccogliamo l’acqua in una bacinella, per poterla riutilizzare per le faccende domestiche o per il bagno. Quando facciamo la doccia, nell’attesa che arrivi l’acqua calda, mettiamo una bacinella sotto il getto, per raccoglierla, perché non possiamo permetterci di sprecarne nemmeno una goccia”. I cittadini sono preoccupati anche dalle condizioni in cui versa il lago Ancipa “gira voce che a breve sarà asciutto – dice Totò Pecoraro, avvocato di Caltanissetta – abbiamo letto che dovrebbero portare nei nostri comuni dei silos, da mettere a disposizione dei cittadini. Non crediamo però che questa sia la soluzione giusta. Bisogna affrontare il problema alla radice”. 

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