MUSSOMELI – In occasione della ricorrenza della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, sabato 23 novembre l’I.I.S. “G:B. Hodierna” ha ospitato presso l’Auditorium “Lillo Zucchetto” l’Associazione “La forza delle donne” da tempo impegnata nella lotta alla violenza sulle donne. Gli studenti del triennio hanno ascoltato le toccanti parole di una donna forte e coraggiosa che ha parlato della sua esperienza, del suo essere riuscita a vincere sulla violenza! E’ stata una mattinata di grande impegno e riflessioni anche con gli alunni del biennio con la consapevolezza che il cambiamento parte dalle giovani menti dei ragazzi che devono essere educati alla bellezza e al rispetto. I ragazzi sono stati coinvolti in un laboratorio interattivo per esprimere le loro riflessioni sul concetto di violenza partecipando ad un dialogo educativo e significativo. Giorno 25 gli studenti della classe IV Tur hanno partecipato all’inaugurazione della mostra dal titolo “Com’eri vestita?” organizzata dal Comitato Pari Opportunità dell’ordine degli Avvocati di Caltanissetta in collaborazione con l’associazione “Libere Energie”. Presso l’Aula Magna del Palazzo di Giustizia di Caltanissetta si sono succeduti diversi interventi: il Presidente della Corte di Appello di Caltanissetta, dott. Melisenda Giambertoni, che ha evidenziato come un antidoto contro la violenza sia la cultura; il Sostituto procuratore generale, dott. Antonino Patti, che nell’evidenziare come il problema delle violenze contro le donne sia internazionale, a tutte le latitudini e che in Europa il maggior numero si riscontra in Lituania ed il minor numero in Grecia mentre l’Italia si trova agli ultimi posti; il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Caltanissetta, avv. Alfredo Saia, nel sottolineare come tale evento formativo non è il classico convegno ma rappresenta in modo forte il problema; il sindaco di Caltanissetta, avv. Walter Tesauro e la dott.ssa Lucia Insinga. Significativa è stata la partecipazione attenta degli studenti con la lettura di libri, poesie ed elaborati. Le componenti del CPO, avv. Laura Attanasio e Valeria D’Anca, con la moderazione dell’avv. Salvatore Saia, hanno specificato il significato evocativo della mostra in quanto la rappresentazione degli abiti correlati a violenze con tratti salienti dell’accaduto, come riportato nel cartello con codice QRCode. Il titolo sottende la vittimizzazione e la colpevolizzazione della vittima, come se l’abbigliamento possa essere causa della violenza, sottende quindi un retaggio culturale spostando l’attenzione della vera azione e del responsabile che ha violato la sfera personale. La mostra ha, quindi, la finalità di educare e sensibilizzare l’opinione pubblica superando una mentalità patriarcale.
di Redazione 1
Mer, 27/11/2024 - 07:19