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Tragedia in Spagna, alluvione a Valencia: oltre 60 morti, anche bambini. Centinaia di intrappolati

È emergenza infinita in Spagna, dove lo stesso premier, Pedro Sanchez, ha annunciato che una nuova ondata di maltempo è attesa sulle regioni devastate dalle alluvioni delle ultime ore. Lo straripamento dei fiumi e le piogge torrenziali ha colpito soprattutto la Comunità Valenciana e l’Andalusia meridionale. Il bilancio è di almeno 62 morti, tra cui molti bambini. Ma il dato è provvisorio, nel quadro del bilancio fatto con le informazioni ricevute dai diversi organismi e forze di sicurezza e di emergenza. “Diverse centinaia di persone” sono rimaste intrappolate su due autostrade nella regione di Valencia, secondo il capo dei vigili del fuoco Jose Miguel Basset.

Parti della regione di Valencia sono senza elettricità e collegamenti telefonici mentre alcuni luoghi sono isolati, complicando gli sforzi di soccorso, ha detto ai giornalisti il presidente regionale Carlos Mazon. Lo spettacolo sinistro di cumuli di auto sulle strade dopo una frana e quello sconfortante degli abitanti che cercano di liberare le loro case dal fango con i secchi e camminano nell’acqua fino alla vita sono diventate il simbolo di un Paese in ginocchio.

Sanchez ha detto che la “priorità assoluta” del governo è di aiutare le vittime. “Tutta la Spagna piange con voi. Non vi abbandoneremo”, ha detto in un discorso televisivo “impiegheremo tutte le risorse necessarie per tutto il tempo necessario per riprenderci da questa tragedia”. Il re Felipe VI ha detto di essere “devastato” dalle notizie su X e ha offerto “sentite condoglianze” alle famiglie delle vittime, ringraziando i servizi di emergenza per la loro risposta “titanica”.

L’Unione europea ha già attivato il suo sistema satellitare Copernicus per aiutare a coordinare le squadre di soccorso spagnole, ha detto il capo della commissione Ursula von der Leyen in una conferenza stampa a Bruxelles. L’Unione ha anche messo a disposizione il suo meccanismo di protezione civile.

Ad Albacete si stanno cercando sei persone scomparse e a Cuenca, si registra un morto, la prima vittima delle piogge torrenziali in Castilla-La Mancha. Otto comunità autonome restano ancora in allerta per forti piogge, tre di loro, Andalusia, Castilla-La Mancha e Catalogna, con un rischio significativo, al livello arancione. La Farnesina tramite il suo canale X fa sapere che tra le vittime non risultano cittadini italiani, ma che il ministro degli Esteri Antonio Tajani monitora la situazione.

“Offriremo un aiuto economico per ricostruire le vostre città, per ricostruire le vostre vite”, ha affermato il capo del Governo dopo aver presieduto il comitato di crisi, riunito alla Moncloa. Solo un mese fa ricorrevano i cinque anni dalla tempesta che nel 2019 devastò la regione di Vega Baja ad Alicante. La tragedia ha colpito questa volta la provincia di Valencia, dove si sono ripetute le immagini di devastazione, con ingenti danni materiali, e del caos generato da inondazioni da 500 litri per metro quadrato.

A Valencia tutte le lezioni e gli eventi sportivi sono stati sospesi e i parchi rimarranno chiusi. Dodici voli sono stati deviati verso altre città e altri 10 voli sono stati cancellati. L’operatore ferroviario ADIF ha sospeso tutti i servizi nella regione “finché la situazione non tornerà alla normalità”. Il trasporto ferroviario è stato interrotto e la linea ad alta velocità tra Valencia e Madrid è rimasta chiusa. Il parlamento spagnolo ha osservato un minuto di silenzio per onorare le vittime. Il bilancio delle inondazioni è il più grave in Spagna dall’agosto 1996, quando morirono 86 persone nella regione nord-orientale dell’Aragona vicino ai monti Pirenei al confine con la Francia. Si prevede che i rovesci continueranno almeno fino a domani.

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