Lo Snalv Confsal è incredulo sull’emendamento presentato al Collegato Lavoro dal Deputato della Lega Dario Giagoni già discusso alla Camera ed ivi approvato, che colpisce, in particolare, i lavoratori Forestali e che impedisce ai medesimi di ottenere l’indennizzo per l’uso reiterato dei contratti a termine.
Si resta veramente basiti perché mentre l’Onorevole Figuccia, parlamentare della Assemblea Regionale Sicilia ed eletto nelle file della LEGA, invita la sua stessa maggioranza di governo a stabilizzare i lavoratori forestali mentre il suo Collega Deputato Nazionale sempre ha già presentato un emendamento alla Camera dei Deputati per negare un indennizzo dovuto, frutto di una decisione della Corte di Giustizia Europea a fronte di un non previsto uso improprio dei contratti a termine.
Sarebbe il caso che l’Onorevole Figuccia rappresentasse a tutti i lavoratori cosa pensa della scelta operata dal suo collega Deputato Nazionale che contrasta con le scelte politiche portate avanti in Sicilia.
Il Disegno di Legge che contiene l’emendamento proposto dall’Onorevole Giagoni dovrà, adesso, passare all’esame del Senato e per quanto di competenza si preannuncia che questa sigla sindacale si prodigherà per far modificare la norma in parola, anche in considerazione del recente arresto giurisprudenziale della Corte Europea che vede condannata l’Italia, appunto, per l’abuso nell’utilizzo di una successione di contratti o rapporti di lavoro a tempo determinato.
Lo Snalv Confsal rivolge un appello al Signor Presidente della Regione ed al Signor Presidente dell’Ars Siciliana perché dall’alto dei Loro Uffici vogliano porre mano alla riorganizzazione compiuta del comparto affidando, a questo, ogni compito utile, in sinergia con tutte le altre istituzioni chiamate ad operare in termini di prevenzione, volta ad evitare di assistere, ripetutamente, alla aggressione non più giustificabile del patrimonio isolano con le conseguenze ai più ormai note.
Lo Snalv propone un impiego ordinario di tutti i lavoratori Forestali, come peraltro sta accadendo, per affrontare, sistematicamente, con i mezzi del servizio antincendio messi a disposizione, anche, la attuale emergenza idrica che attanaglia l’Isola.
E’ di pubblica evidenza l’intervento dei lavoratori in commento, anche in questo caso, con l’utilizzo di autobotti del servizio antincendio e della protezione civile per frontegiare detta grave crisi idrica, soddisfacendo la necessità di far sì che il territorio, non resti sguarnito, tra l’altro in una fase climatica caratterizzata ancora da alte temperature.
I lavoratori forestali costituiscono un presidio operativo necessario così divenendo vigili di una terra, spesse volte, sguarnita di ogni controllo con i prevedibili effetti già registratisi in passato e nel presente:
Restano alla attenzione della cronaca di tutti i giorni l’attacco concentrico subito dal territorio , con la devastazione di migliaia di ettari piantumati e assaliti dalle fiamme, che non hanno risparmiato coltivazioni, siti abitativi e commerciali.
Assistiamo ancora una volta all’utilizzo di risorse pubbliche per acquistare nuove autobotti da destinare ai Comuni, che ne hanno fatto richiesta per rifornire acqua ai cittadini, ma non si pensa di utilizzare ad esempio quelle del Corpo Forestale, che dal prossimo quindici ottobre entreranno nei depositi per ivi restare inutilizzate sino all’inizio della nuova campagna antincendio fissato per il 15 giugno dell’anno 2025.
Lo Snalv Confsal lancia ancora una volta un grido di allarme per chiedere al Governo Regionale ed a tutta la Depitazione Regionale Siciliana, di volerse impegnare la loro rappresentanza nella individuazione di una soluzione definitiva alle problematiche del comparto forestale, e per anche fronteggiare, in maniera concreta, questa grave crisi idrica che stà mettendo in grave difficolta, non solo i cittadini ma anche imprese, famiglie con disabilità, anziani, operatori commerciali.
Lo Snalv Confsal, auspica, anche, un’autorevole intervento del Signor presidente della Regione Siciliana cui rivolge una deferente richiesta di volere attenzionare una riforma che ormai non è più procrastinabile per le ragioni più volte segnalate da questa sigla sindacale.