Dal Vallone

Mussomeli, Comprensivo “L. da Vinci” aderisce alla XII edizione Settimana del Pianeta

MUSSOMELI – Non vi può essere salvezza per il pianeta terra se non vi è nelle vecchie e nelle nuove generazioni la consapevolezza ambientalista che possa favorire e stimolare l’azione politica decisiva e preventiva dei governi di tutto il mondo. Anche quest’anno l’Istituto Comprensivo “Leonardo da Vinci” di Mussomeli ha aderito alla XII edizione della settimana del Pianeta Terra, festival scientifico che coinvolge tutta l’Italia dal 2012, principale appuntamento condiviso di comunicazione pubblica delle Geoscienze. Nel mese di ottobre, la scuola secondaria di primo grado è stata accreditata a partecipare al “GeoLab del Vallone”, approvato dall’Associazione “Settimana del Pianeta Terra-APS”, di cui sono responsabili il professore onorario dell’Università di Urbino Rodolfo Coccioni e il professore Silvio Seno, ordinario di Geologia strutturale all’Università degli Studi di Pavia. Il geoevento si è svolto nei plessi di Mussomeli di via Concetto Marchesi e di via Pola e nel plesso di Campofranco, con la partecipazione degli alunni di Sutera. Nel plesso della “Centrale”, gli alunni hanno assistito alla “lectio magistralis” curata del prof. geologo Giorgio Manno, docente di geologia applicata del corso di laurea in Ingegneria civile dell’Università di Palermo. Questi ha relazionato sulla genesi della formazione geologica denominata “Gessoso-Solfifera”, con ampi riferimenti a depositi evaporitici e alle tracce geologiche, minerarie e culturali presenti nel Vallone, relative alla crisi di salinità, un evento che si è verificato nell’ultima parte del periodo Messiniano (oltre cinque milioni di anni fa), nel corso del quale le acque del mediterraneo evaporarono quasi completamente in seguito alla chiusura dello stretto di Gibilterra. Il Prof. Manno ha anche riferito sulla presenza e sulle origini degli olistoliti presenti nel territorio di Mussomeli e, in particolare, quello più famoso l’olistolite di calcare mesozoico su cui insiste il Castello Chiaramontano di Mussomeli. Nel plesso di via Pola, l’intervento è stato curato dallo storico geologo prof. Roberto Prisco, noto come il primo geologo di Mussomeli e profondo conoscitore degli aspetti geomorfologici, idrogeologici, tettonici e sismici dell’area del Vallone, avendo dedicato gran parte della sua carriera allo studio delle rocce e delle formazioni geologiche della Sicilia, in particolare del territorio di Mussomeli. Nel plesso di Campofranco ha relazionato sull’ipogeo di Monte Conca e sulla rocca di San Paolino di Sutera il geologo Luigi Morreale, docente di scienze in servizio presso la locale scuola secondaria di primo grado. Nei tre plessi sono stati allestiti dei laboratori di rocce, minerali e suoli agrari; prezioso il contributo scientifico, nel plesso “Centrale”, del geologo Carmelo Orando, vicepresidente della fondazione Centro Studi dei Geologi di Sicilia e nel plesso di Via Pola del geologo Prisco che hanno illustrato in maniera chiara ed efficace le caratteristiche distintive di ogni tipo di roccia, offrendo agli studenti una visione completa e approfondita delle loro proprietà e della loro formazione e classificazione. Attraverso spiegazioni precise e il supporto di esempi concreti, i docenti geologi hanno facilitato la comprensione di concetti complessi, rendendo l’argomento della petrografia e della mineralogia accessibile e coinvolgente per i ragazzi. I docenti di scienze hanno allestito anche dei laboratori di suoli agrari, presenti nel Vallone, per mostrare agli alunni come il suolo agrario è strettamente connesso alla roccia madre da cui ha origine, poiché la roccia stessa rappresenta il materiale di partenza per la formazione del suolo; sono stati eseguiti degli esperimenti scientifici per far comprendere come la qualità della roccia madre determina in gran parte la fertilità e la produttività del suolo, influenzando così l’attività agricola e la sostenibilità dei terreni coltivati. Tante sono state le domande da parte degli alunni che, vista la grave siccità che ha colpito la Sicilia ed in particolare il Vallone, hanno preferito chiedere informazioni circa le rocce serbatoio più comuni affioranti nel Vallone e le condizioni stratigrafiche per potere trovare acquiferi produttivi utili alla comunità. Una domanda particolare è stata quella di un possibile sfruttamento di un esteso corpo idrico sotterraneo di acque dolci e salmastre conservato in un acquifero profondo tra i 700 e i 2500 metri di profondità al di sotto dei Monti Iblei, nella Sicilia meridionale. Il geoevento è stato dedicato alla biologa e zoologa statunitense Rachel Carson; il prestigioso premio Green Drop Award, nell’ambito del Festival d’arte cinematografica di Venezia, è stato proprio dedicato ai 60 anni dalla scomparsa di Rachel Carson, le cui denunce nel libro “Primavera silenziosa” del 1962 portarono al bando del DDT e alla nascita dei movimenti ambientalisti. La Dirigente scolastica prof.ssa Alessandra Camerota, alla fine dei lavori, ha consegnato ai relatori una targa ricordo per l’importante contributo scientifico offerto e ha ringraziato, per l’organizzazione del Geoevento, i docenti di scienze Anna Maria Scozzaro, Francesco Di Franza, Luigi Morreale, Fabiola Lo Conte, Daniela Schifano, Alessandro Buggea, Elisa Intorre e Angelo Alfano, quest’ultimo nella sua qualità di coordinatore del GeoLab. (DALLA SCUOLA TONINO CALA’)

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