(Adnkronos) – Mettere in sicurezza gli argini dei fiumi altrimenti gli agricoltori abbandoneranno i terreni. Ma anche più risorse per indennizzare le imprese. E' il grido d'allarme che giunge dalle zone dell'Emilia Romagna colpite ieri da una nuova ondata di maltempo che va ad aggiungersi alla situazione già compromessa in alcune zone della bassa Romagna, nel ravennate, e nelle campagne intorno a Faenza, dopo l'alluvione del 19 settembre. "E' una lotta contro il tempo, bisogna intervenire presto che è già tardi altrimenti non riusciremo a programmare le attività agricole e abbandoneremo le campagne" afferma Pier Costante Montanari, segretario Coldiretti comprensorio Romagna Faentina, interpellato dall'Adnkronos in merito alla situazione nei campi. "Il problema più grande riguarda la manutenzione degli argini dei fiumi con le esondazioni – prosegue Montanari – in quanto gli argini danneggiati durante l'alluvione del 16 maggio 2023 non sono stati ancora ripristinati e con la recente alluvione del 19 settembre scorso la situazione è sempre più critica. Ci devono mettere mano…infatti – spiega – abbiamo colture di pregio quali albicocchi, susini, kiwi giallo e kiwi verde, peschi e viti che sono nei fondovalle, nelle aree vicine più fertili vicine ai fiumi e quindi sono state più danneggiate dalle piene dei fiumi". In particolare "i frutti sono stati sporcati dal fango e non possono più essere venduti, numerosi alberi inoltre sono stati divelti". "Sono in corso degli interventi di somma urgenza per proteggere gli abitati di Faenza e del borgo di Durbecco che è stato inondato tre volte ma a difesa dell'agricoltura non è stato fatto nulla quindi abbiamo bisogno di capire in che tempi e in che modi saranno fatti i ripristini degli argini per poter programmare la rimessa in coltivazione delle aree che adesso sono totalmente devastate" sollecita Montanari. Oltre 500 ettari altamente produttivi sono stati coinvolti. Diverse frane hanno coinvolto terreni collinari con castagneti pregiati, in particolare a Brisighella, Casola Valsenio e la parte alata di Riolo Terme. Grandi problemi si riscontrano anche nella Bassa Romagna. Ieri il fiume Lamone ha provocato una nuova falla a Traversara, frazione di Bagnacavallo (Ravenna). "Anche se non è crollato l'argine l'acqua passa al di sotto, quindi si è di nuovo allagato il centro abitato di Traversara e le aziende agricole limitrofe, con livelli di acqua tra i 30 e i 50 cm. Adesso speriamo che la rete scolante di bonifica possa far defluire le acque velocemente, come sembra che stia succedendo", afferma Marco Bellosi, segretario di Coldiretti Bassa Romagna, all'Adnkronos. "In queste zone sono state già raccolte le varie colture orticole e i seminativi, soprattutto cereali, ma in questo momento – aggiunge Bellosi – nei terreni bisognava seminare per il prossimo anno, ed è tutto fermo, non si sa quando si potranno riprendere i lavori, quando si asciugherà la terra mentre nei frutteti mele e kiwi devono essere ancora raccolti e anche l'uva". "Noi stiamo cercando di far accelerare gli indennizzi messi a disposizione per le aziende e quindi stiamo delimitando le zone e individuando quali sono le aziende colpite, come Coldiretti abbiamo stimato 250 aziende". Tuttavia, sottolinea Bellosi, "il problema è che qui gli argini sono fragili e occorre attuare le opere idrauliche che sono nella competenza del commissario alla Ricostruzione, il generale Figliuolo, il quale è in contatto diretto con i comuni e non con le imprese". Bisogna trovare ulteriori risorse da ricercare nella prossima legge di stabilità perché i primi 20 milioni messi a disposizione dal governo per l'emergenzal della precedente alluvione, di certo non bastano". L'entità dei danni è in corso di valutazione. "Stiamo monitorando il territorio, ancora non abbiamo una stima dei danni" sostiene. Mentre sul fronte assicurativo, le notizie non sono rassicuranti. "Su questo tipo di calamità le compagnie assicurative non possono intervenire, piuttosto sono previsti rimborsi per la grandine, il gelo e poi in questo periodo non ci sono colture in campo, solo in pochi casi…danni per eccesso di pioggia potrebbero riguardare alcune colture frutticole e viticole" conclude Bellosi. Proprio per sostenere le aziende alluvionate la Coldiretti Emilia Romagna ha lanciato una serie di iniziative per il weekend. Sabato 5 ottobre in tutti i mercati coperti di Campagna Amica regionali si terrà un pranzo solidale i cui ricavati saranno interamente devoluti alle aziende agricole dell’Emilia Romagna colpite dall’alluvione del mese scorso. Domenica 6 ottobre i gazebo gialli del mercato di Campagna Amica riempiranno via Rizzoli, nel pieno centro di Bologna per un mercato solidale, con la presenza delle aziende agricole alluvionate della provincia di Bologna, Ravenna e Forlì/Cesena. Per l’occasione sarà possibile aderire alla raccolta fondi promossa da Coldiretti Emilia Romagna, acquistando il “Parmigiano Reggiano della solidarietà”, il ricavato verrà interamente devoluto a favore delle aziende agricole colpite dalle recenti ondate di maltempo. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Maltempo Emilia Romagna, allarme Coldiretti: “frane ed esondazioni si abbattono su frutteti”
Ven, 04/10/2024 - 17:19
Condividi su: