(Adnkronos) – “Sono stata ingannata dalla comunità Lgbtqia+, che ai miei disagi da adolescente, alla mia confusione, alle mie paure ha risposto con la dittatura del pensiero unico, con l’unica e sola strada dell’ideologia gender senza neanche ipotizzare per me alternative o strade diverse da quella della transizione di genere. Ecco dunque che attivisti, medici faziosi e quelli che credevo amici mi hanno spinto a cambiare genere, ad assumere farmaci, ad arrivare alla doppia mastectomia addirittura a 16 anni e hanno letteralmente ricattato i miei genitori, facendo loro credere che se non fossi diventato un uomo sarei finita per essere una donna morta, magari forse suicida. Tutto ciò è capitato a me ma succede quotidianamente a migliaia di giovani, vittime dell’approccio affermativo”. Lo racconta Luka Hein, la destransitioner originaria del Nebraska che in queste settimane sta portando la sua storia in giro per l’Italia con il tour ‘Ingannata – Perché nessuno è nato nel corpo sbagliato. Nemmeno io’, organizzato da Pro Vita & Famiglia onlus e che ieri si è svolto a Roma, presso il Teatro Italia. La testimonianza di Luka è stata accompagnata dai saluti iniziali di Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia e la moderazione di Maria Rachele Ruiu, portavoce della Onlus; con gli interventi di Costanza Miriano, giornalista e blogger; Don Riccardo Cendamo, sacerdote impegnato nella pastorale giovanile e il messaggio video di Roy De Vita, medico e primario dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Roma “Regina Elena”. “Con questa campagna vogliamo portare la voce della verità nel dibattito italiano, totalmente dominato dall’incauto approccio ‘affermativo'”ha spiegato Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia onlus. “Sono infatti migliaia in tutto il mondo e anche in Italia i giovani confusi, disorientati, che vivono i fisiologici disagi dell’adolescenza ma che hanno come unica e sola risposta quella della propaganda Lgbtqia+. La società risponde loro con una quantità impressionante di menzogne, che possono essere riassunte nell’inganno maggiore: ‘sei nato nel corpo sbagliato, per essere felice devi cambiare sesso’. Il web e i social network – ha proseguito Brandi – sono letteralmente sommersi di video, immagini, articoli, testimonianze e altri contenuti promossi da influencer e attivisti gender che esaltano l’assoluta fluidità di genere e la più disordinata promiscuità sessuale. Ecco, con la scioccante storia di Luka Hein vogliamo smentire tutto questo, dire la verità a tutti, svelare l’inganno che ogni giorno attacca sempre più adolescenti e aiutare anche l’Italia ad arginare questa tragica deriva ideologica”. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)