MUSSOMELI – Il volo da Milano a Mussomeli è stata una vera e propria missione formativa. E proprio per questo l’Arciconfraternita del SS. Sacramento alla Madrice di Mussomeli è stata ritenuta una palestra di formazione e fucina per i cultori dei “lamenti”. Infatti, ragazzi milanesi con armi e bagagli, sono arrivati a Mussomeli con destinazione quartiere “Terravecchia” dove ha sede l’antica “Cumpagnìa da Matrici” con il suo Oratorio, con all’interno la sua Urna, le sue statue, le sue lanterne, le sue trombe e tamburo e i suoi antichi medaglioni. La comitiva, dal 17 al 21 settembre, è stata accolta dai confrati dell’arciconfraternita con cui ha subito familiarizzato, trovandosi subito a suo agio. Questi i loro nomi: Cecilia Bragan, Rachele Bonini, Maddalena Borghesi, Margherita Caviezel, Nicola Fadda, Diego Finazzi, Matilda Morosini, Giorgia Paolillo, Cecilia Uberti Foppa, Ludovica Tagariello, Giulia Villa. Tre giorni di scuola, di prove pomeridiane di canto, (le lamentazioni mussomelesi) tre giorni di raccordi vocali, in un mix di voci armonizzate. Un gruppo abbastanza giovane e coeso che ha mostrato interesse alla loro formazione sperimentata sul campo in terra di Sicilia, in quella Mussomeli ricca di storia e di cultura. E così quelle voci milanesi, appartenenti all’ “Alot Teatro” (un collettivo teatrale nato a Milano ad ottobre del 2022 e fondato da 9 attrici e 2 attori neo diplomati presso MTM – Grock Scuola di Teatro), hanno catturato la melodie dei lamenti mussomelesi esplose anche in quel “VESTIMENTA MEA”, dimostrando la loro disinvoltura e tanta bravura. Quei ragazzi hanno trovato spazio anche per organizzare ed improvvisare una conferenza stampa su questo loro soggiorno a Mussomeli. Al loro fianco, i lamentatori mussomelesi, in perfetta simbiosi, hanno anch’essi cantato le parti dei lamenti che si sono succeduti nel corso delle prove. Un soggiorno, a dire degli ospiti, ricco di calore umano, interessante e proficuo, con l’acquisizione di quel bagaglio culturale di cui erano alla ricerca. C’è stato lo spazio per visitare la cittadina, le sue chiese. Non è mancata la cena conclusiva, arricchita dell’immancabile cannolo siciliano. Insomma, sono state giornate di piacevole permanenza in terra manfredonica, con le sue vie e viuzze, e, al tempo stesso, assai soddisfatti del meraviglioso ricordo, rimasto nella mente, per essere stati benevolmente accolti, ripromettendosi reciprocamente di rivedersi in futuro. Sono ripartiti per Milano, salutando gli amici mussomelesi all’uscita del paese, dopo avere intonato, per l’ultima volta, quel “Mulier”, che assieme alle altre parti dei lamenti costituiscono il fulcro dei riti della settimana santa. Alla dirigenza dell’Arciconfraternita è rimasto il compiacimento e la legittima soddisfazione per un’attività svolta per la salvaguardia e diffusione delle tradizioni che, in questa circostanza, sono state portate in terra milanese, da dove dal 18 al 27 ottobre partiranno e saranno a Bloomsbury festival, portando l’evento “VENI. Voci delle Isole”, un pezzo di ensemble fisico-musicale del collettivo Alot Teatro, incentrato sull’intreccio dinamico delle voci e dei corpi degli attori. Per concludere, forse sarebbe il caso di poter dire che l’Arciconfraternita della Madrice di Mussomeli non sarebbe solo “Feste e processioni”, ma scuola, cultura, salvaguardia e diffusione delle tradizioni locali, promozione del territorio, e soprattutto, un sodalizio che rispetta i sentimenti e inculca l’ amore per il proprio paese.