I partiti, i sindacati, i movimenti
e le associazioni, che hanno deciso di aderire al manifesto contro la crisi
idrica, si sono riuniti per discutere sulle possibili azioni da intraprendere
per continuare la protesta contro la mancata erogazione di acqua nel nostro
territorio.
È emersa la volontà, unanime, di
coinvolgere le istituzioni, primi fra tutti i Sindaci e i Consiglieri Comunali,
ma anche tutte le forze politiche e le organizzazioni che, in modo trasversale,
si rivedono nel documento con cui è stato rivendicato il diritto all’acqua.
Il gruppo è aperto a coloro che
vogliono unirsi in una battaglia comune, che giorno dopo giorno, rischia di
diventare sempre più drammatica.
Viene ribadita la necessità di
tenere alta l’attenzione su tutti i livelli di responsabilità, da quello locale
a quello regionale.
Per
questo motivo è stato proposto:
- Un incontro/sit-in presso la sede dell’Assemblea Territoriale Idrica Caltanissetta in Via P. Togliatti, giovedì 17 ottobre alle ore 17:00, insieme ai Sindaci dei 22 Comuni della provincia di Caltanissetta, per chiedere di avviare tutte le azioni necessarie per la tutela delle cittadine e dei cittadini e conoscere le azioni che l’ATI intende attivare in vista del perdurare della crisi idrica;
- Un sit-in a Palermo, presso la sede della Presidenza della Regione Siciliana, mercoledì 23 ottobre alle ore 10:00, per chiedere al Presidente Renato Schifani, alla Giunta Regionale e a tutti i Deputati dell’Assemblea Regionale Siciliana, risposte e soluzioni immediate per porre fine alla crisi idrica che sta investendo maggiormente i territori del centro Sicilia.
Vogliamo invitare le organizzazioni
interessate e i cittadini e le cittadine a mobilitarsi per lottare insieme e imporre nell’agenda politica regionale e nazionale
l’attenzione sulla crisi idrica in Sicilia che colpisce in particolare le province di Caltanissetta, Enna e
Agrigento.
Chiediamo che siano finanziati e si avviino immediatamente:
- Gli investimenti infrastrutturali: realizzazione e completamento delle dighe; piano strategico per la gestione del rischio; individuazione di fonti d’approvvigionamento complementari;
- Gli interventi sugli impianti di depurazione e investimenti per il riutilizzo delle acque reflue per le aree agricole;
- I lavori sulla rete idrica per collegare le zone del centro Sicilia con gli invasi ancora non esauriti;
- I lavori di manutenzione delle reti idriche per assicurare una più equa distribuzione delle risorse idriche e ridurre i disagi;
- I sostegni finanziari immediati a coloro che da mesi, subendo un inaccettabile e continuo disservizio da parte del gestore Caltaqua e della società di sovrambito Siciliacque, sono costretti a rivolgersi ai privati per l’acquisto di acqua da autobotti;
- Tutte le azioni necessarie per la tutela delle cittadine e dei cittadini da parte dei Sindaci facenti parte dell’ATI idrico;
- La progettazione e il finanziamento di piani comunali per le risorse idriche, che prevedano la valorizzazione delle acque reflue, la trasformazione del tessuto urbano per una maggiore permeabilità, il recupero delle risorse idriche provenienti da precipitazioni;
- Gli interventi mirati alla riduzione del consumo di suolo; alla rinaturalizzazione dei fiumi e della rete idrica superficiale, tutelando e ripristinando le fasce ripariali e le zone umide; all’incremento delle infrastrutture verdi all’interno delle aziende agricole per aumentare la ritenzione idrica dei terreni; alla promozione dell’agroecologia per ridurre la dipendenza dall’acqua;
- Il monitoraggio e la regolamentazione della vendita dell’acqua attraverso il sistema delle autobotti private per contrastare tutte le possibili speculazioni verificando al contempo la formazione di eventuali pericolosi monopoli.