Un’unica voce ha camminato questa mattina lungo le strade di Caltanissetta, gridata da un megafono impugnato da giovani studenti e studentesse dei vari Istituti della città, che hanno deciso di unirsi e di farsi sentire in una manifestazione pacifica, dimostrando di non essere immobili spettatori, ma anche loro protagonisti di una battaglia che cerca di dissetare Caltanissetta, affaticata da una crisi, un’emergenza idrica, che la sta mettendo in ginocchio, facendola arrancare verso un futuro arido.
Partendo da piazza della Repubblica, la cosiddetta piazzetta dei Marinai, zaini in spalla e nel cuore la voglia di esserci, stringevano lenzuoli bianchi su cui erano incisi gli slogan: “Siamo a secco”; “E ci siamo seccati”.
Alla loro marcia consapevole, terminata in piazza Garibaldi, si sono affiancati ulteriori passi, quelli di altri cittadini, dei professori, dei dirigenti scolastici, di proprietari di locali commerciali, di associazioni, di sindacati e di comitati locali ‒ Onde Donneinmovimento, CGIL, WWF Sicilia Centrale, Legambiente ‒ anche realtà dei Comuni vicini, che hanno deciso di scendere anch’essi per le strade e sostenere i giovani studenti con presenza e voce, perché non bisogna essere soli, ma uniti nel pretendere quel diritto legittimo e fondamentale dell’acqua.
Una manifestazione che rappresenta ancor di più una maggiore stanchezza da parte dei nisseni, e alla quale ne sono precedute diverse altre, per giorni e dove è emersa anche la forza delle “mamme per l’acqua”.
E le parole degli studenti hanno lanciato un pensiero non solo a quanti coloro li hanno supportati in questa iniziativa, ma anche a tutte quelle imprese agricole che stanno riscontrando moltissime difficoltà. Vogliono capire, gli studenti, desiderano avere più informazioni, risposte sulla tematica dell’acqua e sulla gestione, e far parte di quella cittadinanza attiva che possa portare Caltanissetta, la loro città di oggi, a crescere per permettergli di restare in quel domani che allo stato attuale sembra incerto, perché “noi non vogliamo andare via. Vogliamo restare”.
Tra la folla anche il sindaco di Caltanissetta e diversi consiglieri comunali, e anche il sindaco di San Cataldo, perché come hanno gridato i giovani studenti “Non è solo la manifestazione di Caltanissetta, ma dell’entroterra nisseno”.
Karol, Mattia, Gloria, Francesco, Aurora, Pietro, questi alcuni dei nomi dei ragazzi che hanno organizzato l’iniziativa e che hanno rappresentato quel coro che ha risuonato in questa prima domenica di ottobre, giorno scelto proprio perché “vogliamo dimostrare di esserci e non di voler saltare la scuola”, per diventare una spinta, uno stimolo e dire che Caltanissetta c’è.