Nella splendida cornice della città di Noto, l’arch. Daniela Vullo, Soprintendente ai Beni Culturali di Caltanissetta, è stata insignita di un prestigioso premio di rilevanza nazionale e che accoglie alte personalità provenienti da tutta Italia.
Si tratta del Premio “Honos”, giunto alla V edizione e promosso dalla Galleria EtnosAntropologica, con la collaborazione del Comune di Noto e dei Comuni “Circuito Honos”.
L’arch. Daniela Vullo è stata premiata nell’ambito della sezione Costantia, dedicata a chi si impegna a favore della collettività prevalentemente nel mondo della cultura; la targa recita la seguente motivazione:
“Per l’alta professionalità ed operatività nello svolgimento delle funzioni di tutela del patrimonio culturale siciliano. La sua competenza provvede all’individuazione, allo studio, alla ricerca, alla conservazione, alla salvaguardia dei beni di interesse culturale e alla diffusione della conoscenza dell’identità storica della Sicilia, fondamentale per la formazione di una società civile e rispettosa delle proprie radici.”
Il Premio, svolto nelle giornate del 5 e 6 ottobre, nella Sala Gagliardi di Noto, quest’anno, è stato dedicato alla memoria di Elisa Claps, alla sua famiglia e a tutti quei cittadini che lottano quotidianamente per la dignità, la libertà e la Giustizia. Il suo alto valore risiede nella volontà di far comprendere alle nuove generazioni come migliorare la società seguendo i giusti valori sociali.
La prima serata si è focalizzata sulla figura di Gildo Claps, fratello di Elisa Claps, come esempio di cittadinanza attiva, e ai giornalisti che si sono impegnati nel far luce sul caso, appunto, di Elisa Claps, studentessa sedicenne scomparsa a Potenza il 12 settembre e 1993: il suo corpo venne ritrovato nel 2010.
“Ho apprezzato tanto la motivazione e sono stata onorata di averlo ricevuto ‒ dichiara l’arch. Daniela Vullo ‒. È stata una serata davvero emozionante, perché a differenza di tutte le altre volte dove io sono stata coinvolta in occasione pubbliche per il mio ruolo, ieri c’era qualcosa in più perché non era soltanto impegno per la cultura, ma un risvolto anche sociale e questo per me è stato motivo di grande onore. Il fatto che il mio lavoro sia stato riconosciuto non solo a livello professionale, ma anche sociale e a livello umano “
Due giorni dedicati all’eccellenza, a persone che si distinguono per il proprio operato, non solo a livello professionale; giorni dedicati anche a quei valori sociali sani, pilastri fondamentali di una società pulita che vuole gettare un ponte verso le nuove generazioni e insieme camminare lungo un percorso di cittadinanza attiva che sia spinta per la verità, la Giustizia e la legalità.