CALTANISSETTA. Al Palazzo delle Federazioni del CONI, in occasione del Convegno Sport Opportunity su invito del Vicepresidente Giuseppe Palma del Centro Studi ESSE, giovedi 24 ottobre 2024 è stata esposta l’opera del M° nisseno Francesco Guadagnuolo dal titolo: “L’autodromo del Lago Pergusa”.
Durante il suo intervento Guadagnuolo ha detto: «Ho voluto dedicare questo mio dipinto all’Autodromo di Pergusa, un’eccellenza che tanto lustro ha dato negli anni passati alla Sicilia (dal 1962). Al momento, Pergusa e il suo Lago sono gravati di una malinconica condizione che forse non può ritornare più. Quello che all’epoca era il Lago, un luogo piacevole di aspirazione sportiva e rappresentazione ambientale con tutta la sua biodiversità, si è convertito in una distesa secca trasformata ad esiguo fango-acqua acquitrinoso.
Ricordo a quel tempo l’autodromo con il “Gran Premio del
Mediterraneo”, ha accolto molteplici eventi nazionali e internazionali. La
pista si articolava lungo il perimetro del Lago. Il primo torneo delle
monoposto si ebbe nel 1962 con la vittoria di Lorenzo Bandini su Ferrari, dopo
un appassionante duello con Giancarlo Baghetti della stessa squadra. In tal
epoca il circuito incontrò le imprese indimenticabili dei più grandi
fuoriclasse di quel tempo, come Regazzoni, Schumacher, Alboreto e tanti
altri.
Ho voluto dedicare questo dipinto all’autodromo, perché il 2 agosto 2024 è stato sciolto il Consorzio Ente Autodromo Pergusa, non entro sugli affari politici per questa decisione, ma devo dire che ha ignorato la volontà, sicuramente contraria, dell’opinione pubblica. L’Autodromo è stata la principale “impresa” del territorio. Chi vi parla è un appassionato di corse come tanti della popolazione siciliana, legati al veloce anello che correva intorno al Lago Pergusa, essendo diventata la pista più importante da Roma in giù, dove arrivavano un gran numero di appassionati, per assistere alle gare attorno al Lago. Nell’incantevole apparato scenico del “Gran Premio del Mediterraneo” in quegli anni, il Lago rimandava la vivacità del luogo, dando vita ad un ambiente affascinante per le competizioni delle gare di Formula 1.
Ho scelto di ritrarre la corsa automobilista con un’auto di Formula 1 in prima linea (frontale) e non di profilo, per riuscire in questa forma a restituire il fine della gara di velocità tanto amata, ma tanto più naturale per la bellezza del luogo. L’auto da corsa sembra convogliare tutto il suo movimento in prossimità di chi osserva il quadro, ponendo lo spettatore nel mezzo della competizione medesima.
Al centro del paesaggio ho rappresentato il Lago, risalta la resa atmosferica che concorre a dare vita al mio stato d’animo emozionale. La luminosità riporta qualunque tratto del luogo in uno scenario impregnato di natura.
È tanto nostalgico pensare come, un’estensione così incantevole e mitica, si sia convertita ad oggi in tale disfacimento, quello che un tempo era il Lago del “Gran Premio del Mediterraneo” adesso è soltanto una cicatrice, un’immagine di doloroso tracollo ambientale e dello sport che ha danneggiato la Sicilia ed ha tolto ai siciliani un pezzo di bellezza e di storia sportiva».
Mentre nel Museo dell’ARA PACIS di Roma, sempre su invito del Vicepresidente Giuseppe Palma del Centro Studi ESSE, Guadagnuolo ha esposto “L’Arte musicale di Bellini, Respighi e Tosti” in occasione del concerto “Inni alla Bellezza” venerdi 25 ottobre 2024. La musica è sempre stata la musa ispiratrice per l’arte. Ed è così che il M° Francesco Guadagnuolo si è cimentato nel dipingere l’opera d’arte in cui proprio la musica è protagonista, realizzando per l’occasione i ritratti dei tre artisti scelti dalla soprano Marianna Altamira e dal Maestro Gianfranco Pappalardo Fiumara che ha accompagnato la soprano al pianoforte. A introdurre la serata è stato l’Ispettore dei Beni Culturali della Regione Siciliana Nicolò Fiorenza parlando dell’importanza storica dell’Ara Pacis.
Il dipinto-collage è sicuramente una delle opere ben riuscite di Guadagnuolo con una ricercatezza dei colori che vanno dall’oro ai gialli e alle terre. I soggetti sono tre personalità della musica dell’otto/novecento. Prima del concerto Guadagnuolo ha detto: «Osservando l’opera vediamo al centro Bellini, a sinistra Respighi e infine a destra troviamo Tosti. In tutti e tre sono stati inseriti uno spartito musicale appartenente ad ognuno dei protagonisti. I rimandi all’espressioni artistiche e alla storia lirica dell’arte Italiana sono chiari grazie allo sfondo di un paesaggio lirico con accenni notturni con una luna piena che riesce a dare un senso del romanticismo in un’Italia, a quel tempo ancorata alle radici classiciste».
Il tempo è stato cadenzato dal canto e dalle musiche eseguite dalla Soprano Mariana Altamira e dal M°. Pappalardo Fiumara. Una condizione favorevole per addentrarsi nell’universo creativo della musica e dell’arte e lasciarsi cogliere dai sentimenti emozionali. Insomma una serata che ci ha rivelato un passato infondendo suggestioni intense e riverberi sul patrimonio trascorso tutto italiano, affiorando finezze impercettibili all’udito e alla vista. I soggetti pensanti ritratti affiorano nella loro anima e spessore. Un inno di bellezza e di natura che esamina i misteri del tempo trascorso.
Gli organizzatori hanno pensato bene che, proprio gli spazi dell’ARA PACIS, manifestassero gli ideali per riferirsi alla bellezza nella sua configurazione artistica, pittorica e musicale, e che anche questo cooperasse ad offrire il Museo all’essere umano ai consueti valori della vita.
La terza mostra di Guadagnuolo, presso la Biblioteca Comunale di Genzano di Roma, è dedicata ai Laghi di Castel Gandolfo e di Nemi con l’intento di sensibilizzare al rischio prosciugamento, in occasione dell’“Ottobre Scientifico” sul tema: “Crisi Climatica e protezione ambientale: salvaguardare l’ambiente oggi per l’umanità di domani”, che è terminata il 28 ottobre 2024.