San Cataldo

San Cataldo. Il Pd promuove raccolta di firme per la campagna europea di My Voice My Choice per un aborto sicuro e accessibile

SAN CATALDO. Oltre 20 milioni di donne nell’UE non hanno accesso a cure abortive sicure. Soffrono e muoiono inutilmente a causa della mancanza di un accesso sicuro all’aborto. Per questo motivo, è stata creata un’Iniziativa di Cittadini Europei (ICE) chiamata “My Voice, My Choice (La mia voce, la mia scelta): per un aborto sicuro e accessibile”. Chiediamo alla Commissione europea di istituire un meccanismo finanziario che aiuti gli Stati membri a fornire accesso a cure abortive sicure. Gli Stati membri potranno aderire a questo programma e ricevere finanziamenti dall’UE per permettere alle donne di praticare interruzioni di gravidanza in conformità con le leggi e i regolamenti nazionali.

In Italia, l’IVG (Interruzione Volontaria di Gravidanza)è legale dal 1978, regolata dalla controversa legge 194. Questa legge prevede diversi meccanismi di controllo sulla decisione della donna, che non è mai del tutto autonoma. Inoltre, consente l’obiezione di coscienza da parte del personale sanitario, il che comporta, in alcune regioni come la Sicilia, difficoltà di accesso al servizio a causa dell’elevato numero di medici obiettori di coscienza che scelgono di non praticare l’aborto.

Alle criticità già esistenti, l’attuale Governo Meloni, pur affermando di non voler modificare la Legge 194/78, ne introduce altre. Recentemente, ad esempio, il governo ha approvato un emendamento nel ddl per l’attuazione del PNRR, che consente alle Regioni di utilizzare i fondi dedicati alla sanità per organizzare attività delle associazioni antiabortiste nei consultori. Questo intervento, pur non essendo una novità, aumenta ulteriormente il peso psicologico e sociale sulle donne.

“E’ grave che nel nostro Paese e in Europa nel 2024 si pensi di poter disporre dei corpi delle donne a seconda del proprio credo religioso, delle proprie ideologie politiche o della propria idea di mondo. I corpi delle donne appartengono solo alle donne e nessuno stato e nessuna fede religiosa ha il diritto di disporne in alcun modo. Ecco perché, come Donne Democratiche di San Cataldo, insieme a tanti e tante volontarie anche di orientamento politico diverso, abbiamo deciso di aderire a questa campagna di raccolta firme lanciata a livello Europeo da “My Voice, My Choice”. E facciamo un appello a tutti e a tutte le cittadine sancataldesi, alle istituzioni, di unirsi a noi per questa grande battaglia per i diritti delle donne partecipando Sabato 28 Settembre dalle 10 alle 13 e dalle 18 alle 20 in Piazza Falcone e Borsellino alla raccolta firme”. Così Martina Riggi, Segretaria del Partito Democratico di San Cataldo e referente per le Donne Democratiche di San Cataldo.

“Nonostante la Legge 194, l’accesso all’aborto in Italia è diventato sempre più difficile. Sebbene rappresenti un importantecompromesso storico, le sue limitazioni – come i periodi di attesa obbligatori, l’apertura alle associazioni anti-aborto nei consultori e l’ampio uso dell’obiezione di coscienza – ne compromettono gravemente l’efficacia. Queste restrizioni violano gli obblighi internazionali dell’Italia in materia di diritti umani, limitando il diritto delle donne all’autodeterminazione, alla salute e alla privacy.

È quindi fondamentale una riforma completa della Legge 194 ma, con essa, un cambiamento culturale è cruciale per affrontare lo stigma e le barriere esistenti. Campagne di sensibilizzazione, educazione sessuale nelle scuole e formazione continua per gli operatori sanitari devono diventare priorità.Per questo motivo, invito tutti e tutte a sostenere l’iniziativa “My Voice, My Choice”. Solo attraverso riforme efficaci e un cambiamento culturale possiamo assicurare i diritti delle donne nel rispetto delle norme internazionali.” Così Francesca Cammarata, Consigliera Comunale del Partito Democratico a San Cataldo.

Nel nostro Paese, le difficoltà legate alla corretta attuazione della legge che garantisce il diritto all’aborto non derivano dunque solo da questioni ideologiche o opposizioni politiche, ma anche da carenze strutturali che potrebbero essere risolte attraverso il sistema proposto dall’iniziativa MVMC.

Sostenere l’iniziativa MVMC è un gesto di grande valore politico: non solo difendiamo i diritti delle donne in Italia, ma ci uniamo a tutte le donne in Europa che lottano per la libertà di decidere sul proprio corpo. È tempo di agire e affermare che ogni donna merita il diritto di scegliere quando e se diventare madre.

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